Rubriche/Lettere
Martedì 30 Ottobre 2012
Caso di epatite in classe, dai genitori una richiesta legittima
In risposta all’articolo apparso sul «Cittadino» del 23 ottobre, riguardante la posizione del segretario provinciale Uil scuola a difesa dei collaboratori scolastici della scuola elementare Anna Vertua Gentile di Codogno, ci sentiamo in dovere di fare alcune precisazioni.Nella lettera da noi inviata alla Direzione Didattica, al Sindaco e all’ Assessore all’Istruzione era solo contenuta la richiesta di una sanificazione «straordinaria» dei bagni, principali veicoli di trasmissione dell’epatite A, come spiegato anche dall’ASL, che, non a caso, ha proposto la vaccinazione solo ai bambini della II A e a quelli che usano lo stesso bagno, perché individuati come quelli più a rischio di contagio.Nessuno ha voluto collegare il caso di epatite alla pulizia degli spazi scolastici, nessuno si è permesso di collegare due cose tra loro scollegate né, tantomeno, di puntare il dito contro chicchessia per trovare un colpevole della situazione. Siamo consapevoli che la malattia è stata probabilmente di origine alimentare e non è nata nei bagni della scuola, ma riteniamo comunque legittima la richiesta dei genitori di una disinfezione degli spazi comuni, al fine di limitare la trasmissione e il diffondersi della malattia, richiesta, tra l’altro, inviata alla Direzione Didattica e all’Assessore all’Istruzione, nel pieno rispetto dei ruoli.Nella lettera in questione si ricorda poi che la problematica della pulizia dei bagni (e in particolar modo proprio del bagno a servizio della II A e delle classi attigue) era emersa già nello scorso anno scolastico, slegata da qualsivoglia caso di virus diffuso o meno, messa a verbale nella riunione di interclasse e confermata anche dal personale docente.Il bagno maggiormente “incriminato” e’ utilizzato da più di cento bambini nell’arco della giornata scolastica e, data anche l’età degli scolari in questione (tutti di prima e seconda elementare), pare legittima anche la richiesta di una più attenta e frequente pulizia, soprattutto dopo gli intervalli, momenti in cui notevole è l’afflusso e l’utilizzo da parte dei bambini.L’obiettivo non era quindi quello di gettare fango sui collaboratori scolastici e sul loro lavoro o di mettere sotto accusa qualcuno, come si è voluto insinuare, ma solo quello di tutelare la salute dei nostri figli.Cordialmente
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