Caro direttore, spesso ti raggiungono voci “strane”, che poi tanto strane non sono, come quelle relative agli interessi che alcune banche praticherebbero e che, se non proprio usuranti poco ci mancherebbe. Non sarà sempre così e per tutte, ma non si fa certo peccato a pensare che a volte i rapporti con gli istituti di credito celino trappole, brutte sorprese e fregature. Alla faccia di quei Pattichiari che avrebbero dovuto favorire una migliore relazione banca-cliente fondata su semplicità, chiarezza, comparabilità e mobilità, campagna d’immagine che ormai è finita nel dimenticatoio. Tutto questo perché accade? Perché il correntista se imprenditore si guarda bene dall’opporsi alle pratiche ritenute scorrette della propria banca, si dà anticipatamente per vinto e non fa valere i propri diritti attraverso l’Arbitro bancario e finanziario o il tribunale. Ed anche perché le sue associazioni non sempre sono in prima linea su questo fronte.In tempi di crisi economica come l’attuale si fa poco credito alle imprese, non solo, ma si praticano, attraverso vari marchingegni, interessi non sempre proporzionati, superiori ai limiti indicati da Bankitalia. Naturalmente, non è fenomeno locale o territoriale. Una recente indagine condotta su oltre 300 agenzie bancarie ha purtroppo rivelato che l’usura è pratica di estesa attualità. Per opporvisi – nelle sedi opportune - bisogna attrezzarsi e affrontarne i costi, mancando sul territorio efficienti associazioni di tutela dei consumatori. Ma serve soprattutto avere molta tirar fuori determinazione nell’opporsi allo strapotere delle banche quando queste magari ti minacciano di farti “rientrare”. Per prima cosa occorre sapere (e non tutti lo sanno), che esiste una sentenza della Cassazione (la 350/213) che stabilisce che se un contratto di finanziamento preveda tassi illeciti questi non sono dovuti e l’imprenditore-cliente è tenuto a pagare solo la quota capitale e non la quota interessi. Egli può pertanto chiedere alla banca (o alla finanziaria) non solo la restituzione degli interessi illeciti già pagati, ma il blocco di quelli futuri. Per cambiare le cose non basta pertanto solo bofonchiare, protestare, disperarsi. Occorre tirar fuori gli artigli. Cambierebbe così anche un certo costume o cultura.
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