È stato il Comune a compromettere il futuro del Consorzio?

Egregio direttore de “Il Cittadino”, ecco il testo della lettera inviata all’Ufficio Stampa del Comune di Lodi, a cui spero risponderà il Sig. Sindaco: “Egregio signor Sindaco, apprezzo molto, come comune cittadino di Lodi, anche se non coinvolto in alcun modo nel caso, ma da semplice spettatore, il suo interessamento nella ben nota vicenda della chiusura dello stabilimento di Lodi del Consorzio Agrario interprovinciale di Milano-Lodi; tuttavia ritengo, anche alla luce dell’intervista al presidente ed al vice presidente di detto ente consortile, apparsa su “Il Cittadino” del 30/11/2012, che ormai i giochi siano fatti e che, con la giustificazione - ormai abusata nel nostro Paese-dell’obsolescenza del sito produttivo-per altro già nota da tempo - la chiusura di un’attività storica sia stata ahimè già decisa, con tutto ciò che essa comporta sia in termini occupazionali che di prestigio per la nostra città.Al di là di più o meno discutibili ragioni economiche a parziale spiegazione di tale infausta decisione, quello che in tale intervista mi ha colpito è stata innanzitutto - da parte dei vertici del Consorzio - la totale mancanza di stile nell’attribuire il mancato adeguamento degli impianti produttivi a responsabilità comunali: “Anni fa avevamo richiesto il permesso per un nuovo essiccatoio, non ce l’hanno dato. Lodi è obsoleto”.A questo punto mi chiedo:1) Chi è quell’incosciente che anni fa, negando tale permesso, ha compromesso il futuro dello stabilimento di Lodi, se ciò è vero?2) Lei non si sente “preso in giro” da tali signori, che fino a qualche tempo fa affermavano di volersi trasferire in nuova sede, ancorché nel territorio del Comune di Lodi, ragionando con l’Amministrazione Comunale di Piani Integrati di Intervento, per l’area vicino alla Stazione delle Ferrovie dello Stato?3)È vero che la nostra città è poco attrattiva per le attività produttive, nonostante la previsione del trasferimento della Facoltà di Veterinaria e di parte di quella di Agraria della Università degli Studi di Milano, nonostante la presenza del Parco Tecnologico Padano e la possibilità di insediamento di un food park industriale, alle porte della città?4) Come vede, alla luce di tutto ciò, la grave crisi che attanaglia le ultime attività agroindustriali presenti a Lodi:la ex Polenghi-Newlat e appunto il Consorzio Agrario?Cordiali Saluti”

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