Rubriche/Lettere
Lunedì 20 Maggio 2013
Fermiamo il degrado di Villa Polenghi, è un fondamentale bene culturale
Apprendiamo dalla stampa locale che è stato temporaneamente bloccato un nuovo intervento che dovrebbe consentire alla società “Il Parco”, attuale proprietaria del complesso di villa Polenghi, di mettere in atto un intervento volto alla realizzazione di un complesso residenziale nell’area delle vecchie scuderie.Apprendiamo che il progetto, presentato alla competente Soprintendenza, sarebbe attualmente sospeso. Ci conforta inoltre il fatto che il comune di Codogno stia preparando un dossier con proprie osservazioni da presentare in Soprintendenza. Già in passato la nostra associazione ha dovuto occuparsi di questo importante complesso per segnalare gravi episodi di degrado e di incuria: dapprima rivolgendo accorati appelli per il salvataggio del cedro del Libano, pianta già inserita tra le piante storiche censite da Provincia di Lodi, e invece trasformata in legna da ardere; ha poi segnalato ai competenti organi di tutela il mancato avvio dei restauri dell’abitazione del custode, danneggiata proprio dalla caduta del cedro del Libano, nonché la rimozione della lapide storica che ricordava il gesto munifico e liberale della proprietaria Clorinda Polenghi.Senza dubbio tutti questi episodi, fino ad arrivare agli ultimi interventi, per ora “congelati” hanno origine dalla deprecabile scelta, attuata negli anni addietro, di aver separato il parco dalla villa (con cui avrebbe dovuto invece costituire un complesso unitario) e dalla mancata percezione di questo complesso come bene culturale di grande valore storico. Con questa scelta si è separato ciò che in origine era stato concepito come complesso armonico, di fatto “declassando” lo stesso pregevole immobile, che in assenza del parco non avrebbe più titolo per definirsi villa. Si è compromessa per sempre la possibilità di leggere un interessante capitolo dello sviluppo urbanistico codognese della fine dell’800 e si è condannato il parco della villa ad un inesorabile degrado. Si fa osservare inoltre che, ai sensi dell’art. 30 del D. Lgs. 42/2004 (codice Urbani), “i privati proprietari, possessori o detentori di beni culturali sono tenuti a garantire la loro conservazione” e villa Polenghi a tutti gli effetti si può e si deve considerare un bene culturale. Perché la pur necessaria denuncia di una colpevole incuria nei confronti di un bene tanto prezioso per la storia della comunità codognese da parte della nostra associazione non sia una sterile presa di posizione dichiariamo la nostra disponibilità a collaborare con l’Amministrazione comunale per realizzare tutte le azioni che possano condurre ad arginare il degrado di villa Polenghi e ad una sua valorizzazione.
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