Gli animalisti si accorgono della distruzione del Lodigiano?

Gentile Direttore,vi scrivo sollecitato dall’articolo a firma G.B. dal titolo “Animali sfiniti dall’afa, fermiamo la caccia” apparso in data odierna a pag. 7.Vorrei chiedere al patron de L’Erbolario dove normalmente viva, dato che non ho mai letto di alcuna sua presa di posizione nei confronti dei troppi problemi ambientali che ormai assillano anche il Lodigiano, terra ove opera: discariche abusive, continuo consumo di suolo agricolo, cementificazione galoppante, spreco delle risorse idriche solo per citarne i principali. Questo suo afflato animalista quindi ignora scientemente – dato comune a tutti gli animalisti o quasi – ciò che è veramente grave, ossia la distruzione del territorio e degli habitat, della quale nessun animalista si avvede o vuole avvedersi, dimostrando una miopia (se non vera malafede) veramente straordinaria. Oggi la fallita esperienza “politica” della signora Brambilla la porta a insistere su questi temi, forse nella puerile illusione di riconquistare consensi al PDL portando gli animalisti a votarlo… ma certo continuare a insistere sulla caccia come il male principale per la natura o comunque la sola attività umana che meriti iniziative a contrasto, è diventato francamente irritante per chi faccia funzionare le sue cellule cerebrali. Lasciamo perdere poi le considerazioni “tecniche” allegate alla richiesta rivolta al Governo, perché potrebbero facilmente confutarsi: ma questa mia lettera diverrebbe troppo lunga e noiosa per i non addetti ai lavori. Grazie per l’ospitalità. Distinti saluti.

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