Sono una tra le migliaia di persone rimaste attonite e spiazzate dalla notizia della tragica scomparsa della carissima professoressa Isa Veluti. Ho avuto il piacere e la fortuna di collaborare con lei anni fa al Liceo e di toccare con mano la sua grande dote comunicativa nonchè il suo essere entusiasticamente dedicata a una molteplicità di attività impegnative. Sappiamo tutti che siamo solo di passaggio su questa terra ma non sempre teniamo le lampade accese, alcune volte ce ne dimentichiamo e viviamo i giorni della nostra vita immersi nelle cose comportandoci come se la morte non esistesse .Questo mio personalissimo pensiero nasce dal fatto che ho la convinzione che Isa fosse una persona troppo speciale per poter passare a quella che noi crediamo fermamente sia la Miglior Vita, in punta di piedi.
Il terribile incidente che l’ha tolta a noi ci ha talmente scossi e bruscamente svegliati dal torpore di una normale giornata d’estate, da obbligarci alla riflessione: una riflessione che ci viene offerta da una persona che ha dato così tanto di sè agli altri, che ha fatto muovere qualcosa e lasciato un segno in ogni persona con la quale si è relazionata, che ha saputo far circolare l’amore (se posso permettermi di portar via a mio fratello sacerdote un’espressione che gli ho sentito usare in una sua omelia), in poche parole, ma lo sappiamo tutti, da una persona esemplare, di quelle di cui questo mondo, mai come oggi, ha bisogno.
La mia fede mi induce quindi a dare una risposta alla mia mente attonita e spiazzata : Isa ha lasciato questo mondo per distribuire la sua immensa eredità, non certo facile da incassare, ad ognuno di noi.
Non trovo altra risposta.
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