Egregio direttore, hanno rimesso a nuovo la stazione di Lodi senza minimamente favorire le persone affette da disabilità. E non mi riferisco solo agli handicappati, ma anche agli anziani, il cui numero, considerata l’età della vita che si allunga, sta aumentando sempre di più. Mi spiego subito: come può una persona che fatica a deambulare e che talvolta deve trascinarsi dietro anche un bagaglio, raggiungere il binario sul quale transita il suo treno?
Questa persona, arrivata in stazione a Lodi, è costretta a scendere le scale (ammesso che riesca a farlo, perché i gradini non sono pochi) trascinandosi dietro il bagaglio, per poi risalire sul binario successivo, ripercorrendo una seconda rampa di scale.
La stazione ferroviaria di Lodi, poi, da tanti anni non ha più una persona che svolge le mansioni di “facchino” (non si potrebbe metterci qualcuno in cerca di lavoro?).
A lasciarmi meravigliato è il fatto che la stazione l’hanno ristrutturata da poco, senza pensare a realizzare gli ascensori che invece ci sono in altre stazioni ferroviarie più piccole di quella di Lodi.
La pratica per l’approvazione del progetto è sicuramente stata esaminata e approvata da chi amministra la città di Lodi.
Mi chiedo: va bene che le Ferrovie avranno pensato bene di risparmiare nella loro ristrutturazione e di non prevedere alcun ascensore, ma i signori della commissione edilizia di Palazzo Broletto non gliel’hanno consigliato? O forse a loro di queste cose non gliene importa proprio nulla?
© RIPRODUZIONE RISERVATA