I 360 loculi sono ormai depauperati di ogni loro testimonianza

Gent.le redazione, Vi sarei molto grato se vorrete pubblicare questo mio articolo che di fatto è un atto di accusa contro l’indifferenza dei nostri amministratori pubblici. Oltre alla mia relazione ritengo sia necessario pubblicate almeno una delle foto che allego a rafforzamento di quanto descritto e per maggior visibilità . Vi ringrazio anticipatamente, «Durante le mie visite al cimitero mi è d’obbligo fare una capatina dai nonni paterni che sono tumulati all’interno della Cappella principale. Lo stato di desolazione regna in quel luogo sacro. Molte volte ho l’impressione di entrare in un tempio remoto, dove l’incedere degli anni ha trasformato ciò che era il simbolo del Camposanto in un luogo asettico che toglie ogni residuo sentimento di raccoglimento e di preghiera. Il degrado e’ totale! La parete centrale e’ sempre più ammalorata è quasi totalmente priva di intonaco. Il degrado e’ talmente evidente che, nella Cappella, non vi si celebra più neanche la funzione religiosa del 2 Novembre. I 360 loculi presenti sono ormai depauperati di ogni loro funzione di testimonianza. Non si riesce a capire quali siano effettivamente quelli ancora occupati. Molti sono divelti, altri ( e sono tanti ) non si riesce più a scorgerne le generalità dei defunti. Le lampade votive ancora accese sono solo una trentina segno evidente che, probabilmente, molti non hanno più alcun parente prossimo interessato alla loro memoria. Le ultime tumulazioni risalgono ai primi anni 50, dovute principalmente a resti riesumati. La tristezza di questo luogo va ben oltre la sua intrinseca natura. È’ il risultato di un pluridecennale disinteresse. Il suo recupero, oltre che a riportare la Cappella a riappropriarsi della sua valenza storica e del suo valore civico, consentirebbe di recuperare nuovi loculi visto anche le problematiche strutturali del Camposanto. Comunque credo non sia più procrestinabile un intervento di recupero. Mi auguro che anche questa volta la mancanza di fondi e altre priorità non siano motivo di ulteriori rinvii « sine die «. I nostri concittadini che vi dimorano meritano maggior decoro, riconoscenza e, sopratutto, rispetto.e, sopratutto, rispetto.

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