Sfogliando una seconda volta Il Cittadino del 1° ottobre 2011 pag. 16, prima di buttarlo nella carta, ho visto che avevo evidenziato qualche riga dell’articolo scritto da Rossella Mungiello sui dati emersi in Consiglio Provinciale sulla situazione agghiacciante degli scarichi abusivi che uccidono il Lambro nel tratto che questo fiume malato, più dell’Adda e del Po (viene detto nell’articolo) attraversa la Provincia di Lodi. Che l’ultimo censimento ne aveva accertato 102 non autorizzati, in fase di accertamento, monitorati dall’Arpa.Mi sono meravigliato che relatori di questa informazione ufficiale sugli scarichi nel Lambro, gli Assessori Provinciali Elena Maiocchi e Matteo Boneschi, avessero citato le Guardie Ecologiche Volontarie solo parlando di coinvolgerle nel progetto prossimo futuro dell’esigenza di tenere sotto controllo anche l’Adda e il Po e gli altri corsi d’acqua del Lodigiano “(…) abbiamo creato un tavolo di lavoro a cui partecipano il Parco Adda Sud, le associazioni che si occupano del fiume, le guardie ecologiche, volontarie (…), la gente che vive sul fiume fondamentali per segnalare situazioni a rischio(…). E mi è dispiaciuto. Per questo. Avendo partecipato anch’io, come Guardia Ecologica del Parco Adda Sud a questo censimento degli scarichi nel Lambro (ero il solo del Parco tra i componenti della Provincia e non so se i loro “comandanti” mi vorranno ancora!) sono stato contento dei dato raccolti, ma pensavo che il lavoro fatto dalle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia, che ho servito più come segretario sul posto che come esploratore, fosse citato e messo in risalto (e non taciuto) in questa informazione ufficiale degli Assessori Provinciali. Ho visto come le Guardie Ecologiche della Provincia hanno fatto questo lavoro di censimento, divise in squadre, per 6 mesi, lo scorso inverno, col freddo, la neve, la pioggia, il fango, il rischio di un bagno fuori stagione o d’altro inconveniente, essendo anche le rive del Lambro pattumiere e gli alberi immensi “stendini”coi loro rami. In alcuni punti le rive sono talmente scoscese che il fiume sembra scorrere in un canyon, inaccessibili in altri punti come foreste e con gli scarichi nascosti “dall’uomo abusivo” da sperare di scoprirli, riuscire a fotografarli, percorrendo a piedi le sponde, fare insomma “il lavoro sporco” aprendosi il cammino tra i rovi, gli arbusti, sabbie mobili (in un’occasione sono caduto anch’io e m’hanno tirato fuori), circumnavigando recinzioni, passando sotto i ponti, aiutandosi con liane e tronchi per mantenere l’equilibrio, guardando una sponda dall’altra. Poi trasmetterne i dati.Come gli Assessori della Provincia hanno parlato e ringraziato l’Arpa, pensavo dovessero ringraziare prima di tutto le loro Guardie Ecologiche Volontarie che hanno permesso all’Arpa di aggiornare i dati che aveva. Perché, essendo “volontarie”, il loro “stipendio” è la soddisfazione di essere riconosciute e ringraziate in queste occasioni ufficiali per la disponibilità che offrono ad ogni loro uscita in servizio, hanno offerto al progetto Lambro e offriranno al prossimo progetto Po, Adda e altri corsi d’acqua provinciali.Essendo “volontarie”, non sono solo in dovere di offrire “a comando militare”, in questo caso a Provincia e ad Arpa, alle quali m’è sembrato sono andati tutti i meriti in questa occasione ufficiale. Senza le Gev della Provincia, i dati Arpa comunicati e commentati dagli Assessori Provinciali in questo articolo di Rossella Mungiello sarebbero ancora da emettere.
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