Rubriche/Lettere
Martedì 27 Dicembre 2011
I sei milioni di Bellisolina, un’operazione che non è chiara
Egregio direttore, ho cercato di capire, attraverso gli articoli apparsi sul «Cittadino», quale sarà la politica dello smaltimento dei rifiuti che intende adottare la Provincia di Lodi. Devo dirLe che le cose, non so se a causa dei Suoi giornalisti o per la scarsa comunicabilità offerta dagli uffici pubblici preposti, non mi sono affatto chiare.
Ho capito anzitutto che i rifiuti del Lodigiano dovrebbero finire in un impianto che costerà «circa 2-3 milioni di euro». Impianto che svilupperà «una nuova tecnologia che permetterà di produrre materiale riciclato in grado di essere utilizzato nei cementifici come combustibile».
Le prime due domande a questo punto sono doverose, e sono le seguenti.
Come si fa a dire che il futuro impianto costerà “circa due tre milioni di euro”? Non stiamo parlando di circa 2 o 3 euro, ma di milioni di euro! A chi è affidata la contabilità di queste cose? Sono due oppure tre milioni di euro il costo dell’impianto?
Scusi direttore, e che tipo di impianto sarà quello ad alta e nuova tecnologia che permetterà di produrre materiale riciclato in grado di essere utilizzato nei cementifici come combustibile? Non sarebbe meglio specificare? Non vorremmo che qualcuno, come è già capitato in altra parte del territorio, vada a chiamare una bella azienda israeliana specializzata in inceneritori...
Ma ad inquietarmi è qualcosa di molto più pesante.
Nei vostri articoli si legge nei giorni scorsi in Provincia di Lodi «è arrivata da Montanaso la richiesta di pagamento degli arretrati dei comuni, una cifra che si è accumulata a partire dal 2005 e che secondo quanto riferito in conferenza stampa ammonta a 6 milioni di euro». Una bella sberla... E il presidente della Provincia, Foroni, ha dichiarato che «è un’eredità della precedente amministrazioni che con senso di responsabilità ci siamo trovati ad affrontare, abbiamo trovato un accordo: attraverso delle modifiche all’impianto, ciò che uscirà da Bellisolina non sarà più un “rifiuto” ma un materiale riciclabile che potrà essere commercializzato, quindi non si tratta affatto di un’operazione in perdita».
E qui, egregio direttore, mi lasci fare altre domande.
Come si è arrivati a questa richiesta di 6 milioni di euro da parte della società che gestisce l’impianto di Bellisolina?
Se sono i Comuni del Lodigiano che devono pagare una simile cifra, questi soldi di anno in anno dal 2005 sono stati richiesti ai sindaci? Se no, perché? E adesso cosa sono diventati, forse debiti fuori bilancio? Chi doveva presentare i conti ai Comuni e non lo ha fatto?
Questi 6 milioni di euro di denaro pubblico che i 61 Comuni della provincia di Lodi dovrebbero sborsare quale risarcimento sono stati effettivamente conteggiati e controllati? Sono proprio 6 milioni? Quale collegio di tecnici della Provincia di Lodi ha appurato che devono veramente essere sborsati da tutti i Comuni?
Cosa ha innescato questa situazione che finora gli articoli del «Cittadino» non hanno per niente chiarito?
Foroni dichiara che è un’eredita della precedente amministrazione provinciale. Deve essere più esplicito: faccia nomi e cognomi di chi ha portato a questa situazione, perché 6 milioni di euro (che i Comuni lodigiani dovrebbero pagare! E perché? Sono stati previsti a bilancio? E se non ci sono a bilancio, perché?) non sono noccioline.
Se la colpa è della precedente amministrazione provinciale, perché fino ad ora la giunta provinciale di Foroni (che non è stata eletta tre mesi fa, ma è lì da tre anni) è stata zitta? Perché non ha affrontato subito la vicenda, mettendola in piazza?
Infine: secondo gli articoli del «Cittadino» si sarebbe intenzionati a “coprire” quello che dovrebbe essere “il buco” di 6 milioni di euro affidando a chi esige il pagamento di una simile cifra la realizzazione di un impianto del costo di due-tre milioni di euro che dovrà trattare i rifiuti del Lodigiano...
Ma questa società che esige i 6 milioni di euro e si accontenta di non volerli più incassare a patto che gli affidino la gestione di un impianto (che gli farà sborsare altri due-tre milioni di euro) è una benemerita? Per quanti anni vorrà gestire l’impianto quale rimborso di un simile intervento?
Per farla breve, egregio direttore, se quanto ha scritto «Il Cittadino» non corrisponde al vero, allora le mie domande sono risultate inutili e chiedo scusa ai lettori (ma dovreste farlo anche voi giornalisti, perché in tal caso avete sollevato un polverone inconcepibile).
Ma se avete scritto la verità, allora l’operazione che - sicuramente in buona fede - la Provincia di Lodi intende portare avanti, è pericolosissima in tutti i sensi. Per portarla a termine, è necessario almeno un lodo arbitrale arricchito alcuni pareri legali che lo rendano inattaccabile, accompagnato da altrettanti pareri tecnici. Altrimenti si preparino a presentarsi tutti davanti alla Corte dei Conti, dove gli amministratori provinciali, presenti e passati, potrebbero essere chiamati a rispondere in solido sull’intera operazione, anche se costruita in buona fede.
Non me ne voglia, egregio direttore, se mi sono permesso di tirare qualche frecciata anche a voi giornalisti, ma la vostra funzione sul territorio è troppo importante perché tutti noi contribuenti rimaniamo zitti di fronte a questa storia. La quale, ripeto, non è per nulla chiara.
Distinti saluti.
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