Il sentimento di antipolitica prenderà

il sopravvento

Gentile direttore, non voto a Lodi, pertanto la vicenda del sindaco Uggetti mi indigna solo in minima parte. Ho seguito tutte le sue vicende leggendo il suo giornale il mattino, sul treno e qualche considerazione, da uomo della strada, mi permetto di farla, quasi ragionassi a voce alta.Anzitutto i magistrati di Lodi spiegheranno tra qualche giorno il motivo per il quale il sindaco e l’avvocato a lui collegato sono stati privati della libertà. In Italia circolano in totale e assoluta libertà, in attesa di processo, fior di delinquenti comuni che sono stati pizzicati a fare le cose più inenarrabili, e il giudice dopo il loro arresto li ha subito liberati, in attesa del processo.Se il sindaco di Lodi e il suo avvocato sono stati mandati in carcere, il motivo deve essere gravissimo, inviterei tutti i giustizialisti ad attendere lo svolgimento del processo. Credo che nessun magistrato oggi in Italia si assuma la responsabilità di mandare in carcere due persone se non ne ha i motivi, perché in caso contrario si presterebbe a una pesante segnalazione al Consiglio Superiore della Magistratura. Attendiamo, dunque, il processo: chi ci sarà ne vedrà delle belle.Ascolto critiche pesantissime sulla decisione di procedere con il giudizio immediato. In questo caso vorrei ricordare che l’articolo tre del codice di procedura penale dice: «Quando la prova appare evidente, salvo che ciò pregiudichi gravemente le indagini, il pubblico ministero chiede il giudizio immediato se la persona sottoposta alle indagini è stata interrogata sui fatti dai quali emerge l’evidenza della prova».Il pm, dunque, non ha fatto altro che applicare la Legge.I pendolari con i quali viaggio sono tutti molto sorpresi per la durezza utilizzata dalla magistratura di Lodi nei confronti del sindaco e dell’avvocato. I violentatori sono tutti a piede libero e nessuno li ha arrestati, dicono. Nessuno comprende per quale motivo siano scattati questi due arresti: io dico a tutti di attendere il processo per conoscere le motivazioni.Personalmente sono però altrettanto sorpreso per l’atteggiamento assunto dal sindaco.Il quale, da quanto mi è stato fatto leggere dalle intercettazioni (che ormai sono diventate patrimonio di tutti, attraverso il web sono arrivate a tutti: ma è giusto?), è praticamente reo confesso. D’accordo, non ha rubato un centesimo, ma ha infranto la legge. E un amministratore pubblico la legge deve applicarla sempre. Deve essere l’esempio per i suoi cittadini, che devono guardare a lui come a una persona da stimare e da imitare sempre.In questo caso non l’ha fatto, si è macchiato di un’onta (che piccola o grande che sia sempre onta è) di cui non deve andare fiero, e quanto gli è capitato lo segnerà per tutta la vita, così come la sua vicenda entrerà per sempre nella storia contemporanea di Lodi. Sarà ricordato dai posteri come il sindaco del dopoguerra che è stato arrestato.D’accordo che in queste ore lo hanno integrato a tutti gli effetti, ma io eviterei, se fossi in lui, di continuare a fare il sindaco presentandosi in muncipio come se nulla fosse accaduto. Prima di farlo, attenda l’esito del processo, perché la gente vede e giudica. Il sentimento dell’antipolitica è ormai strisciante, lo si è visto da come sono andate le elezioni amministrative in tante città italiane domenica scorsa 5 giugno.Più il sindaco continuerà a comportarsi come se nulla gli fosse accaduto, più gli assessori gli si stringeranno attorno dimostrando pubblicamente di condividere l’atteggiamento che ha convinto i magistrati a intervenire, più il sentimento di antipolitica prenderà il sopravvento anche a Lodi, e allora alle prossime elezioni comunali i partiti politici “storici“ e i loro candidati ne vedranno delle belle.

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