In attesa che qualcuno ci governi non si può sistemare il lungo fiume?

Gent.mo Direttore,stiamo leggendo sulla stampa locale i buoni propositi degli aspiranti Sindaco di Lodi, nelle parole dei quali collettivamente il fiume Adda e il suo territorio appaiono essere una risorsa e un bene da salvaguardare.Lo dicono coloro che non hanno mai governato finora, ma lo dice in particolare sorprendentemente chi invece per lunghi anni ha avuto le redini, tramite l’assessorato specifico, fino all’interregno iniziato solo un paio di mesi fa.Perché la premessa? E la sorpresa?Perché stamattina (sabato 18 maggio) mi sono recata lungo le rive del fiume. Mi è bastata un’occhiata: un’arcata del ponte cittadino (v. foto) appare in buona parte ostruita da un ammasso di tronchi e rami, ma la gente del posto che osservava con me si diceva che non è stata la piena a portarli lì, ma che è tempo, anche in momenti di acque basse, che l’incaglio era visibile. E nessuno è intervenuto. Adesso, la cosa desta a maggior ragione preoccupazione.Perché non siano mai stati asportati i detriti, non è dato sapere: del resto, si dice non a caso che la burocrazia e’ l’arte di rendere impossibile il possibile. Così come , nel contesto, una colpa esterna cui appellarsi esiste sempre.Adiacente l’arcata che conduce al LungoAdda Bonaparte, poi, un cumulo di immondizia (datata) fa cattiva mostra di sé (v. foto allegate), insieme a un pacco di giornali ancora stretti da una fascetta di plastica abbandonati da chissà chi, cartoni vuoti, bottiglie, lattine, stracci accatastati sotto una ex cabina spalancata e sporca, in disuso, con a fianco un inutile cartello estemporaneo di legno consunto posizionato chissà quanto tempo fa per essere provvisorio e mai rimosso. Il tutto davanti all’asta di rilevamento dello zero idrometrico: un luogo non certo poco frequentato ma evidentemente trascurato. Insomma, là dove si asportano i cassonetti per una virtuosa raccolta porta a porta, è evidente una piccola discarica di cui nessuno si preoccupa.A tutto ciò, si aggiunga che non ho fotografato, ma è ben visibile, la sequenza di bottigliette di plastica e varie, e i sacchetti di rifiuti a terra e persino appesi alla ringhiera protettiva vicino alla scuola, e più avanti verso la Piarda due panchine divelte: ma invece che raddrizzate, sono semplicemente lasciate a terra, circondate da un nastro biancorosso.È fuori di dubbio che né la maleducazione né il disagio (chiamiamolo così) di qualcuno debbano giustificare gli abbandoni o i vandalismi.Però, qui non si tratta di dover attendere incarichi futuri, né il completamento delle difese spondali o i finanziamenti di chissà chi.Si tratta di agire con pochi oneri e non c’è da impiegare altro che buona volontà e buon senso: in attesa di chi ci governerà, di chi da qualunque parte stia sta promettendo che avrà a cuore il luogo, possibile che nessuno ci possa da subito mettere mano?Cordialità

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