
Tra qualche settimana verrà inaugurata la Cattedrale Vegetale di Lodi. Metterà radice la prima delle 108 piante che verranno piantumate nelle 108 colonne della grande installazione naturale sulle rive dell’Adda. Si avvera un sogno a cui in tanti hanno lavorato per la realizzazione di una grande opera d’arte che caratterizzerà Lodi per i prossimi anni. In tanti hanno provato, spesso con la cattiveria del provincialismo, a denigrare l’opera, il lavoro e il progetto. In tanti hanno provato a dire che era impossibile che tutta l’opera non costasse un euro all’amministrazione comunale. In tanti hanno parlato di Giuliano Mauri come se lo avessero conosciuto da tempo e ne fossero stati dei grandi ammiratori o addirittura amici. In tanti hanno cercato di buttare in polemica politica un progetto che è di tutti e di tutta la Città. Grazie al Sindaco e a tutta la Giunta che non hanno fatto mai mancare, sia pur tra mille difficoltà, l’appoggio al progetto. Grazie a tutti i Consiglieri Comunali (alcuni dei quali anche delle forze di minoranza) che hanno sostenuto il e valorizzato il sogno. Grazie all’ufficio tecnico del Comune di Lodi. Grazie, last but not the least, alla famiglia di Giuliano Mauri che con passione e amore ha seguito meglio di qualsiasi webcam i lavori fornendo, ogni giorno, preziosi consigli. Grazie a tutti gli sponsor che hanno deciso di sostenere la Cattedrale Vegetale. Grazie a Giuliano Mauri che nelle passeggiate fatte insieme sulle rive dell’Adda insistette, con quella sua tipica cocciutaggine, a dire che la Cattedrale “o si faceva sulle rive dell’Adda o non si faceva”.E allora poco importa chi taglierà il nastro all’inaugurazione o chi verrà immortalato nelle foto ufficiali perché la bellezza dell’opera è superiore ad ogni cosa e la Cattedrale Vegetale appartiene a tutte quelle persone che amano l’arte e la cultura. E forse l’opera appartiene più agli “uomini” che non ai “caporali” secondo la famosa definizione che ne diede il principe Antonio De Curtis.
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