La cosa sconvolgente è che i pendolari sono rassegnati

Sono una pendolare dei treni Lodi/Milano, come altri sventurati in questi giorni ho vissuto le odissee quotidiane nel tentativo di raggiungere il posto di lavoro.Ho letto quanto pubblicato da Voi, penso di poter dare un contributo informandoVi di quanto successo ieri pomeriggio nella stazione di Rogoredo.Alle ore 17 e 20 circa l’altoparlante annunciava la soppressione del Milano/Bologna delle 17 e 27 e il ritardo di 40 minuti del Milano/Piacenza; non si poteva far altro che attendere il Milano/Mantova delle 17 e 32.Potete immaginare in quali condizioni di sovraffollamento il treno sia arrivato a Rogoredo: così noi sventurati siamo corsi da una porta all’altra tentando di salire ma non c’è stato verso. Ma non è tutto: come ormai tutti i pendolari sanno, tante, troppe carrozze sono inaccessibili perché chiuse dall’esterno (non certo per il ghiaccio, come dicono i controllori, perchè allora tutte sarebbero ghiacciate!). Ho chiesto al controllore di tentare di aprirle ma mi ha risposto seccato «sono rotte»; così la sottoscritta e altri sventurati è rimasta a terra ad attendere il prossimo treno, senza conoscere a che ora poteva finalmente far ritorno a casa. Aggiungo anche che al mattino ho atteso il treno da Parma a Lodi delle 8 e 05 per 35 minuti.Aggiungo un terzo elemento a «infiocchettare» il tutto: né a Rogoredo né a Lodi esiste più una sala d’aspetto per i passeggeri in attesa (e che attese!).Allora mi chiedo: d’accordo la neve e il ghiaccio, che - come dice Moretti delle Ferrovie - impediscono di fare di meglio; ma tutti il resto (sale d’aspetto chiuse, porte rotte, carrozze gelide, sovraffollamento costante e altro) potrebbero essere risolti con poca manutenzione e un po’ di buon senso, mi pare!La cosa sconvolgente poi è la rassegnazione totale dei pendolari che, chiamati a coalizzarsi per farsi sentire da chi potrebbe far qualcosa e non fa, fanno spallucce e se ne vanno!

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