La decisione sulla fusione è di esclusiva pertinenza dei soci

Egregio direttore, leggo spesso in questi giorni sul Cittadino articoli ed opinioni dei lettori circa l’opportunità, variamente banalizzata e quindi, per questa ragione, non condivisibile, che le tre banche di credito cooperativo aventi sede nella provincia di Lodi trovino modo di aggregarsi e formare un’unica grande Bbb lodigiana.

Lo starter della discussione è stato il presidente della Bcc Centropadana, che ha lanciato la proposta nel modo, momento e luogo inopportuni. Se c’è volontà di aggregazione, è abitudine che chi la promuove si relazioni direttamente, con un’iniziale riservatezza, con chi rappresenta l’organismo al quale intende formulare la proposta; non si dà platealità ad una così delicata proposta una settimana prima che i soci dell’altra banca si riuniscano in assemblea per l’approvazione del bilancio.

Il rischio minimo che si procura comportandosi in questo modo è quello di irritare e irrigidire la controparte. Ciò che è puntualmente avvenuto. Credo che fra le persone e soprattutto tra le teste coronate che hanno espresso opinioni circa l’argomento “aggregazione Bcc” ve ne siano alcune aduse a cercare di far passare la propria astuzia per l’intelligenza. Tutti hanno comunque perso l’occasione per rimarcare l’unica verità giuridica che sta alla base dell’auspicata aggregazione: decisioni di questo tipo sono strettamente di pertinenza dei soci!. Io spero che la prospettata aggregazione, così come inizialmente auspicata, non si realizzi. Il territorio lodigiano si regge economicamente su di un tessuto minuto di piccole imprese che non hanno bisogno di realtà di grosse dimensioni che finiscano appannaggio di direttori d’orchestra e politicanti di mestiere ed esportino in altre regioni (magari in Piemonte) il nostro risparmio.

Cordiali saluti

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