La dimostrazione che questa non è una città per bambini

Nel periodo di carnevale, in una città del nord Milano, tutte le classi di una scuola materna, sono usciti per una passeggiata. I bambini in fila per due sfilavano per le vie circostanti la scuola. Ogni classe aveva la propria divisa formata da un grembiulino e una corona di cartone, con disegnato un ortaggio. Uno spettacolo divertente e gioioso. Dove i bambini, assoluti protagonisti si divertivano, ma ancor più di loro era un divertimento per le mamme e i famigliari, lanciavano coriandoli, scattavano le fotografie e con lo sguardo cercavano i loro cuccioli e sorridevano. Mentre gli abitanti della zona uscivano dai negozi per assistere a questo inaspettato corteo. È a questo che dovrebbe pensare l’assessore all’istruzione e non di togliere il servizio mensa ai bambini perché i loro genitori non sono in regola con il versamento della retta. Un provvedimento che se fosse concretamente deciso e attuato lo renderebbe impopolare e inviso in tutt’Italia, e con lui l’assessore al bilancio Mussida e il Sindaco Parmesani. Mentre per quanto riguarda la biblioteca, quando arriveranno i volontari è necessario riprendere e intensificare l’attività con le scuole e le visite delle scolaresche, e per l’ennesima volta riorganizzare l’orario di apertura, perché queste visite non sono possibili quando la biblioteca è aperta al pubblico. Casale non è una città per bambini. In biblioteca lo spazio a loro riservato (anche se è presente un ottimo arredamento) è ridottissimo e poco illuminato. Ristretto lo spazio gioco per bambini e ragazzi nei parchi pubblici. In molte città del nord Milano e in alcuni paesi del Lodigiano (Somaglia, Santo Stefano) quando i genitori o i nonni vanno a prendere i bambini alla scuola materna, li portano al parco giochi, a Casale a casa. Ai bambini dai due ai cinque anni piace molto giocare e correre, dobbiamo pensare a loro. Devono frequentare parchi puliti e ben curati, con ampi spazi dove possono correre e divertirsi. Che fanno gli amministratori? Nulla. La Casale che vogliamo è una città bella da vivere, pulita, sicura, solidale con i più deboli e che guarda il futuro. Ed è per questo che chiedo all’assessore alla cultura Grazioli di valutare attentamente il suggerimento che gli ho dato per quanto riguarda la biblioteca, perché l’operazione, se andasse in porto, sarebbe un formidabile inizio per cambiare il volto della nostra città. Abbiamo bisogno di una sala polivalente e una biblioteca che oltre ad essere un luogo di conservazione e prestito dei libri, diventi luogo di incontro, d’aggregazione sociale d’eccellenza. Del resto un’operazione simile è stata già fatta con la vendita alla provincia di Milano dell’Istituto d’istruzione superiore Cesaris Itis con reciproco vantaggio. All’inizio del suo mandato all’assessore ai lavori pubblici Peviani, ho suggerito alcuni interventi, poco onerosi per il Comune, ma molto utili ai cittadini da realizzare in breve tempo: 1) riqualificare la piazza Brembiolo con un pergolato sopra le panche in cemento per creare un passeggio ombreggiato; 2) collocare più panchine all’ombra sul percorso della pista ciclabile lungo il Brembiolo, in modo che possa essere frequentata anche dalle persone anziane e dalle mamme con la carrozzina; 3) la piazza del popolo libera dalle macchine per essere vissuta dalle famiglie.Dopo due anni e mezzo nulla è stato fatto sulla pista ciclabile del Brembiolo, in piazza sono stati messi i parcheggi a pagamento. E per la seconda volta viene presentato sulla stampa il progetto di riqualificazione dell’arredo nella piazzetta del Brembiolo, ma quello che ai cittadini interessa è che questi progetti vengano realizzati. La necessità di migliorare l’arredo urbano, non è solo per rendere più bella la città, o per un vezzo estetico, ma le panchine all’ombra e i luoghi ombreggianti permettono che la città torni ad essere vissuta appieno dai suoi abitanti, dove si può svolgere quella vita sociale che nella nostra società consumistica purtroppo si sta perdendo.

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