La pace e la libertà vanno difese con lo stesso orgoglio

Era la primavera di sessantasei anni fa, il 25 aprile del 1945 quando i partigiani scesero dai monti dell’Oltrepo, dalle Alpi piemontesi e lombarde ed entrarono a liberare Milano e le altre città del nord Italia, in aiuto alla popolazione insorta, così come richiesto dall’appello emanato la sera precedente dal Comitato di Liberazione Nazionale. I partigiani in armi e il popolo in rivolta conquistarono la pace e la libertà, riunirono il Paese e riscattarono l’onore dell’Italia e degli italiani, infangati da venti anni di fascismo e due di occupazione straniera.Ma la pace e la libertà non si conquistano una volta per tutte, vanno difese con lo stesso orgoglio, con lo stesso coraggio, con lo stesso sacrificio e con la stessa fermezza occorsi per conquistarli. Il popolo italiano, attraverso i suoi rappresentanti eletti nell’immediato dopoguerra, ha difeso la pace e la libertà emanando la Costituzione Repubblicana che ripudia la guerra e vieta la ricostituzione del partito fascista; e poi ancora nei primi anni cinquanta con due grandi eventi: la grande battaglia che ha sconfitto la legge truffa e quel meraviglioso movimento, quello dei Partigiani della Pace, che ha mobilitato milioni di persone contro il riarmo nucleare. Ancora nel decennio successivo con il luglio sessanta quando, con il sacrificio di tanti giovani, ha impedito il reingresso dei fascisti al governo, tentato da Tambroni, ed ha contribuito a fermare una guerra che appariva imminente durante la crisi dei missili del 1962. E poi ancora per decenni è stato un susseguirsi di battaglie che hanno salvaguardato le conquiste costituzionali, respinto velleità golpiste e fatto crescere la coscienza democratica del popolo italiano. Pace, lavoro, giustizia sociale e libertà sono alla base di una società che garantisca la dignità umana e una vita che valga la pena di essere vissuta, sono fra i principi della nostra Costituzione, erano l’orizzonte per cui hanno lottato i partigiani e gli antifascisti in quegli anni.Oggi, 25 aprile del 2011, a sessantasei anni da quella splendida primavera degli italiani, grandi sono i pericoli per la democrazia e si fanno sempre più espliciti gli attacchi alla nostra Costituzione, sino al punto che giace ormai in parlamento una proposta di legge tesa ad annullare la norma costituzionale che vieta la ricostituzione del partito fascista. Non meno grave è la situazione sul fronte del lavoro, con il dilagare della disoccupazione, soprattutto fra i giovani, ma non solo, con posti di lavoro che si perdono ogni giorno, con l’offuscarsi di qualsiasi prospettiva di giustizia sociale e di serenità per il futuro. E l’Italia è ancora implicata in una guerra, questa volta in Libia, paese che già in passato ha dovuto subire l’occupazione coloniale e la guerra da parte dell’Italia.L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia formata, nel pieno della Resistenza, dai partigiani e dai patrioti che stavano combattendo per liberare il Paese, e che oggi vede anche la militanza degli antifascisti che hanno raccolto l’eredità politica e morale di quei combattenti, in primo luogo l’impegno a difendere e realizzare i contenuti della Costituzione Repubblicana, non può che affermare il diritto alla pace come diritto fondamentale per l’umanità, quindi la propria opposizione alla guerra, a questa guerra e a tutte le guerre, sottolineando che non esiste guerra giusta, se non la lotta di liberazione, che ogni popolo ha diritto di intraprendere, contro l’occupazione straniera armata, per conquistare la libertà e la pace, così come fecero i nostri partigiani fra il 1943 e il 1945.Il Comitato Provinciale dell’ANPI di Lodi, nel celebrare oggi la ricorrenza di quella grande primavera del 1945, chiama tutti i sinceri democratici a mobilitarsi perché si riaffermino i valori fondamentali della Costituzione, ritirando i militari italiani da ogni teatro di guerra, comunque denominata o giustificata, garantendo a tutti i Cittadini il diritto al lavoro e alla giustizia sociale, reprimendo ogni forma di razzismo e garantendo una fraterna accoglienza a chi vuole vivere nel nostro paese, impedendo che venga messa in discussione la caratteristica antifascista della Repubblica Italiana.L’Anpi lodigiana è impegnata, assieme a tutti gli organismi democratici, politici, sociali, associativi e istituzionali a rilanciare la lotta per la pace, ma anche a promuovere in questo senso, iniziative autonome tese ad aiutare il superamento delle incertezze, delle timidezze e delle divisioni in nome del comune obiettivo: la difesa della pace.Celebriamo il 25 aprile lottando per la pace, per il lavoro e per la giustizia sociale. Viva il 25 aprile.“L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire”. Sandro Pertini (antifascista, partigiano, membro del CLN e Presidente della Repubblica Italiana dal 1978 al 1985).

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