La prima causa della tragedia è la cecità di Europa e Italia

Di nuovo morti, di nuovo notizie angoscianti e terribili di esseri umani, tra i quali due bambini, morti nel mare, sul quale si affacciano le nostre coste e che sta sempre più trasformandosi in un cimitero.Tutti noi possiamo continuare a nasconderci attribuendo la colpa di queste morti esclusivamente al caso, al mare, ai criminali che trasportano in condizioni inumane questi uomini, queste donne, questi bambini.La realtà è che la causa prima di questa ennesima tragedia è la cecità politica – e dunque etica – della legislazione europea e italiana.“L’Europa dei diritti” in materia di migrazione si è trasformata progressivamente nell’Europa dei respingimenti e dell’esclusione, in quella “fortezza Europa”, come la definisce Gabriele del Grande, per raggiungere la quale dal 1988 sono morte lungo le frontiere europee almeno 19.142 persone.La responsabilità della pessima legislazione italiana in materia è enorme: una legislazione che si è rivelata fallimentare persino nel proprio discutibile obiettivo di diminuire e contenere i flussi migratori.I migranti negli ultimi anni, anzi decenni , sono stati per la politica italiana in particolare, terreno di scontro propagandistico e sterilmente ideologico. Quasi mai persone, volti, diritti.O forse questi temi, questi morti, in questo momento sembrano meno importanti di crisi e bilanci, imu e imbarazzanti teatrini politici?Dobbiamo essere tutti quanti consapevoli che esiste una responsabilità politica e morale di queste morti. Come scrive Gabriele Del Grande oggi sul suo sito (fortresseurope.blogspot.it): ”Un giorno a Lampedusa e a Zuwarah, a Evros e a Samos, a Las Palmas e a Motril saranno eretti dei sacrari con i nomi delle vittime di questi anni di repressione della libertà di movimento. E ai nostri nipoti non potremo neanche dire che non lo sapevamo”.

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