Egregio direttore, leggendo «Il Cittadino» di questa mattina mi hanno colpito non poco le parole del vicegovernatore della Regione Lombardia. L’onorevole Gibelli, secondo quanto apparso sul «Cittadino», ha infatti dichiarato: «La Provincia di Lodi è stata fatta in un momento in cui i “tromboni”, ovvero i politici lodigiani, avevano bisogno di un posto, visto che a Milano non contavano niente». Mi sono sentita offesa, perché mio nonno ha fatto per tanti anni, nel dopoguerra, il sindaco in un piccolo paese del Lodigiano, ed è sempre stato uno dei sostenitori dell’autonomia del Lodigiano, insieme al dottor Valerio Manfrini, che tanto lavorò per la nascita del nuovo ente. Mio nonno non ha mai avuto un posto nel consiglio provinciale, né il dottor Manfrini. Mi risulta invece che oggi, sulle massime poltrone della Provincia voluta dai «tromboni», siano seduti proprio gli uomini dell’onorevole Gibelli. Signor vicegovernatore, prima di parlare perché non ha pensato a quanto stava dicendo?
Devo riconoscere all’onorevole Gibelli la coerenza della sua posizione. Quando vent’anni fa, all’epoca della ricostituzione della Provincia di Lodi, prendevo parte ai dibattiti dedicati all’argomento, dall’altra parte del tavolo (tra i contrari) mi trovavo un assessore comunista della Provincia di Milano e i giovani esponenti della Lega Nord. Questi ultimi - nelle persone di Luigi Negri e Gibelli - sostenevano che non c’era la necessità di dare vita al nuovo ente, perché si sarebbe trattato di un carrozzone voluto dai tromboni. Negri e Gibelli non coglievano però un aspetto fondamentale: il Lodigiano esigeva la rinascita della Provincia per dare ulteriore dignità al territorio, per ufficializzare anche a livello civico la sua specifica identità storica e culturale, per ottenere un serio decentramento di uffici statali andando così incontro alle esigenze dei cittadini. L’attuale Provincia di Lodi è scaturita dalla volontà di due generazioni di amministratori comunali: lo provano i trent’anni di positiva e gloriosa esistenza del Consorzio del Lodigiano e il lungo cammino percorso sulla strada dell’autonomia. È sufficiente sfogliare ottant’anni di pagine del “Cittadino” per comprendere le motivazioni che hanno portato alla Provincia di Lodi: i Comuni chiesero fin dal 1927 di riottenere l’autonomia perduta, ma Mussolini dopo tante promesse preferì dar vita alla nuova provincia di Varese. Disconoscere queste cose significa ignorare la storia del Lodigiano.
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