La salita del Montadone mette a dura prova i polmoni dei pedoni

Più volte mi sono permesso di segnalare inconvenienti della circolazione pedonale nella nostra città sia riguardo la segnaletica che l’intrusione di bici fra i passanti, anche a volte con prepotenza. Qualche miglioramento c’è stato ma permangono inconvenienti, pur comprendendo le difficoltà legate alla fioritura dei cantieri. Me ne rendo conto anche se non capisco quel labirinto confezionato in viale Savoia in prossimità dell’accesso in ospedale, tanto che a volte occorreva il filo di Arianna per venirne fuori! Senza tornare sul disordine dei marciapiedi, sconnessi, con pozzanghere e francobollati qua e là in molte parti del centro città, - perché non serve, - desidero indicare il grave inconveniente esistente da sempre sul montadone in prossimità dei semafori su corso Mazzini. La settimana scorsa ho notato una vecchina che procedeva a fatica in salita, sostando e respirando a bocca semiaperta da evidente fame d’aria. Le ho dato il braccio alleviandole l’inconveniente. Quel percorso è davvero nocivo per chi soffre di insufficienza cardiorespiratoria, da varie cause, o semplicemente di bronchite asmatica. Il problema non è l’orografia del percorso perché la pianura padana risulta se mai privilegiata a confronto di buona parte del territorio nazionale, ma piuttosto l’irrazionalità e l’incompetenza con cui sono state fatte certe soluzioni. Aver abolito uno dei due marciapiedi da via Secondo Cremonesi a Corso Mazzini, proprio il sinistro, quello più lontano dai gas di scarico, ha comportato responsabilità non lievi. Praticamente da molto prima del punto di accesso alla salita Federico II e fino a corso Mazzini il pedone, od anche il ciclista, è costretto a deambulare esclusivamente sul marciapiede destro con inconvenienti evidenti a causa di auto e di mezzi pesanti che sostano a lungo sulla salita per un semaforo di lunghe attese (fig.1). Alla ripartenza essi espellono abbondanti quantità di gas di scarico (ribadisco, la ripartenza è in salita!) proprio in faccia al povero pedone. Davvero una bella boccata d’aria a pieni polmoni perché anche il pedone è in salita! Cosa fare? Ripristinare il marciapiede sinistro che allontanerebbe il pedone dalla vicinanza dei veicoli in salita. Esiste nell’ultimo tratto un accesso in area pubblica attraverso un cancello in entrata ed in uscita, poco fruibile a causa di lastroni di pietra sconnessi e semoventi su bagno d’acqua. Ma quel che più conta è che solo pochi abitudinari sono al corrente della sua esistenza. Inoltre, viste le condizioni di manutenzione, forse è meglio una boccata di gas di scarico che una distorsione della caviglia! Altro provvedimento, rivalutare la temporizzazione dei semafori in modo da modificare la frequenza delle ripartenze a tutto gas. Credo comunque che l’Asl dovrebbe farsi carico di questi e/o di altri provvedimenti a tutela della salute dei suoi cittadini.

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