La vita semplice di noi burghesan, gente povera ma onesta e solidale

Il tempo corre veloce ed arrivato ad una certa eta ogni tanto mi tornano alla mente i ricordi della mia gioventù e le persone con le quali ho condiviso quegli anni, dall’asilo alla scuola e all’oratorio, vivendo assieme quegli avvenimenti, che a noi ragazzi sembravano importanti perché rompevano la monotonia della vita di tutti i giorni.Ricordo quando nella nostra parrocchia arrivò il nuovo coadiutore don Felini che portò una ventata di rinnovamento e di entusiasmo nella vita dell’oratorio che coinvolse tutti i ragazzi riorganizzando l’Azione Cattolica e la parte ricreativa.All’oratorio del Borgo vi erano due altalene e sul muro laterale ricordo le scritte di viva il Papa e di viva il Vescovo. All’arrivo di ogni piena tutto andava sott’acqua, non essendo ancora costruito l’argine sotto andava la casotta dove Sacchi costruiva le barche, il campo di calcio, quello delle lavandaie e il “campin” dove vegliava e veglia ancora la “madunina”.Alla fine dell’anno catechistico in oratorio si faceva una domenica di allegria con vari giochi e gare e con la cuccagna finale.In agosto c’era la processione per le strade del Borgo del nostro Patrono S.Rocco e ogni cinque anni la processione veniva fatta con le barche sull’Adda partendo dalla piarda Ferrari per arrivare alla Canottieri Adda. con la partecipazione di tanti fedeli provenienti da tutti i rioni di Lodi.La fine del periodo scolastico e l’inizio dell’estate erano i momenti in cui i bagni in Adda diventavano la parte migliore delle nostre vacanze, in un’acqua ancora pulita, dove si poteva bere alle sorgenti, dalle quali sgorgava un’acqua straordinariamente fresca.Il fiume in modo particolare nei giorni festivi era vivo e molto frequentato. Le barche dei barcaioli che nei giorni lavorativi trasportavano con fatica ghiaia e sabbia,alla domenica lasciavano il posto alle barche di chi sul fiume andava per divertirsi.Del Borgo vorrei ricordare i tanti piccoli laboratori e ditte nelle quali trovavano lavoro tante persone. nei mio cortile vi erano due magazzini per la stagionatura dei formaggi, nella via vi erano le falegnamerie di Postini, di Ferrari e di Casiraghi, un laboratorio di pasticceria , un colorifìcio, officine, il fabbro Picco, l’azienda di vini di Corvi, il fotografo Fusari e tanti negozi, fruttivendoli, drogherie, panetterie, posterie e non mancavano le osterie e i tabaccai.Ora tutto è cambiato, è scomparso un mondo dove tutto era diverso, dove nei negozi la spesa veniva fatta facendo segnare il costo su un libretto, nella fiducia e nella speranza che a fine mese il conto venisse saldato, una solidarietà fra gente povera ma onesta dove la parola data aveva più valore di un qualsiasi documento.Un mondo che ora non potrebbe più esistere ma che ogni tanto rimpiango con un velo di nostalgia.Un ricordo per tutti i Burghesan

© RIPRODUZIONE RISERVATA