Egregio Direttore, venerdì sera ho assistito con entusiasmo, in diretta su Rai 3, al concerto dalla Scala di Milano, con la presenza del Papa. Al termine della sinfonia N. 9 di Beethoven il Santo Padre si è alzato e si è diretto verso il palco. Ho notato un certo disagio, che poteva essere anche panico, fra i telecronisti in quanto la trasmissione doveva terminare (immagino) alla fine della sinfonia. In ogni caso il collegamento è stato mantenuto e il Papa si è avvicinato al microfono, posto sul palcoscenico, ed ha iniziato ha parlare ringraziando le persone presenti e quanti hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. In seguito Benedetto XVI ha aperto un discorso sull’autore della sinfonia e mentre stava spiegando i sentimenti e il travaglio di Beethoven nel comporre l’opera, il collegamento è stato tolto, letteralmente “sfumato”. Sono rimasto di stucco e molto disgustato da questa interruzione rapida e impropria. Stava parlando il Papa e se non lo vogliamo considerare come il pastore supremo della chiesa cattolica, è bene ricordare che è anche un capo di stato (anche se piccolo) e merita tutto il rispetto dovuto al suo rango. Se stava parlando un tecnico di calcio o un allenatore, nessuno si sarebbe sognato di “sfumarlo”. Il Papa sì.
La trasmissione successiva (a parte gli spot pubblicitari) era una registrazione dedicata a San Pio, che poteva benissimo attendere il termine della diretta dalla Scala. Chi ha autorizzato la “sfumatura” non conosce od ignora il rispetto verso il Papa, verso i capi di stato e verso i telespettatori.
Egregio direttore grazie di avermi permesso e concesso questo sfogo sul suo giornale. Lo sfogo che esprime tutta l’amarezza del cattolico ed anche del telespettatore che paga regolarmente il canone.
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