Signor direttore, credo che la futura amministrazione comunale di Lodi dovrà affidare la cura del verde pubblico della città a persone qualificate, non agli sprovveduti.Ho assistito anche quest’anno ai tagli selvaggi perpetrati nel parco di Villa Braila, sul filare dei poveri alberi che si affacciano su viale Italia, capitozzati come facevano i miei bisnonni con il filare dei gelsi (lì lo scopo c’era: far ricrescere i rami pieni di foglie con le quali nutrirè i bachi da seta, oggi di cavalè a Lodi non ce ne sono più). Non capisco neppure perché si permetta all’edera di prendere d’assalto gli alberi pregiati che i nostri padri hanno piantumato in alcune posizioni strategiche della città. Mi riferisco, ad esempio, alle povere magnolie situate davanti all’istituto Bassi (dove c’è il busto di Castellotti) o a quella del giardinetto prospiciente la via Tommaseo (abitazione dell’ex sindaco Guerini). È un appello che rivolgo a chi aministrerà in futuro la città di Lodi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA