L’esperienza della Bergognone è un autentico patrimonio

Gentile Direttore, sono rimasta molto emozionata dall’ultima iniziativa di Frosio incentrata sul tema dell’arte come dono. Conosco Angelo da una vita e seguo sempre con interesse misto a stupore le iniziative della sua Scuola, pur senza avervi mai potuto partecipare attivamente. E proprio in questi giorni, forse perché colpita dall’idea di regalare il burro come opera d’arte, dopo tanti anni ho sentito l’esigenza di esprimere a Lei e ai lettori del suo giornale la profonda convinzione che il valore dell’esperienza della Scuola Bergognone è un patrimonio per l’intera nostra comunità. Ricordo ancora vividamente i primi passi di quel giovane artista-casaro che ormai quasi quarant’anni fa, armato unicamente di una buona dose di contadina genuinità, mise in discussione il modo e il significato di fare arte, proponendo un approccio originale, aperto a tutti e fin da subito capace di coinvolgere anche le persone in difficoltà. E tutto questo seguendo il filo di un’idea molto semplice, quella per cui l’arte è il fare. Ma al di là della filosofia e della storia passata, io credo che contino i risultati: i veri regali che ci ha fatto Angelo sono la sua Scuola, il Museo, le opere dei suoi allievi o forse gli artisti “Folligeniali” stessi.Per questi doni, e non solo per il panetto di burro, mi sento di ringraziare Angelo dal profondo del cuore. E approfittando della gentile ospitalità offertami dal “il Cittadino” vorrei dirgli che anche nelle difficoltà e nelle sfide che ha affrontato e affronterà (chissà cos’altro ancora è in gestazione per il futuro...) siamo in tanti a volergli bene e a seguirlo con affetto. Ed è anche a nome di quei tanti che dico: grazie Angelo Frosio!Cordialmente

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