Ma 98 profughi sono troppi, si pensa solo al business

Da circa 15 giorni a San Colombano stiamo vivendo uno psicodramma collettivo per l’annuncio da parte della Prefettura di Milano dell’arrivo di 98 profughi .

Il nostro gruppo politico “Si Può Fare”, unitamente a tutte le forze politiche ha deciso di dire No con forza a questa decisione monocratica, calata dall’alto dello Stato, senza alcun coinvolgimento di chi presidia e governa il territorio.

La situazione configuratasi è frutto di un accordo tra Prefettura e una società privata attualmente in liquidazione, con pendenze verso il comune.

La società in oggetto ha lasciato letteralmente cadere a pezzi, per anni la porzione di immobile di sua proprietà, senza mai essersi interessata ad una sua riqualificazione o ri-destinazione abitativa; al contrario per qualche tempo è stato abitato abusivamente.

Ed ora? Il proprietario viene premiato dallo stato ricevendo una somma di denaro perché ha a cuore 98 profughi?!?!

Abbiamo il dovere di impedire che questo accada, né oggi né mai!, ne siamo fermamente convinti.

Prima di prendere posizione abbiamo studiato bene il bando di gara per l’accoglienza stilato dalla prefettura.

Non c’è nessuna progettualità. Nessuna indicazione di come avverrà il progetto di integrazione con la popolazione, di come passeranno il tempo queste persone, probabilmente si aspettano un processo di osmosi spontanea?? Improbabile.

Per questi motivi abbiamo detto NO, per questi motivi reputiamo che sia una scelta ingiusta per tutti.

Siamo convinti che il compito di una nazione come la nostra sia quello di favorire l’integrazione, ma lasciare oziare questi migranti può portare solo alla rovina delle loro menti, alla creazione di ghetti ed alla crescita di paura e odio reciproci.

Due vecchi detti recitano “L’ozio è il padre di tutti i vizi” ed ancora “Il lavoro nobilita l’uomo”, quante volte abbiamo sentito dire queste frasi dai nostri genitori o nonni? E tutti sappiamo quanto sono vere queste affermazioni.

Torniamo ora al caso specifico; 98 profughi sono troppi nel nostro territorio, soprattutto se stipati in un’unica struttura, fatiscente e senza i minimi requisiti igienico sanitari.

Ribadiamo che si tratta di una scelta scellerata, che non ha preso in considerazione criteri che sono necessariamente imprescindibili:

• Aggregare un numero così consistente di profughi in un’unica struttura senza che nulla sia stato preventivamente concordato e organizzato con l’amministrazione comunale, è pericoloso e sconsiderato.

• Come avverrà il processo di “integrazione”?

•I n che condizioni vivranno queste persone?

Questo è solo un parcheggio di persone, che non ha nulla a che vedere con l’integrazione, ma solo con il business. Non c’è una distribuzione equa in Italia e in Europa, perché quando si vuole siamo in Europa e quando non si vuole siamo in Italia,

Ma soprattuto denunciamo il fatto che non esiste un progetto di integrazione ne a livello locale ne nazionale.

Se vogliamo veramente creare un processo di integrazione dobbiamo avere la possibilità di renderli utili e operosi, rispettosi dell’ambiente in cui vivono, non stiamo parlando di stupratori, ladri, assassini… ma di persone che cercano un futuro ma che in queste condizioni troveranno solo un ghetto e ostilità !

Il nostro compito è di ribellarci a questa logica di numeri, e lo stiamo facendo con le autorità preposte; ma nello stesso tempo dobbiamo anche renderci conto che è giusto accogliere; nel modo giusto, nel numero giusto, 10, 20 persone con un progetto finalizzato.

Tutte le azioni svolte dall’amministrazione sono state da noi condivise, nella convinzione di aver agito per il bene del paese, per far sì che lo scempio annunciato sia evitato.

Siamo consapevoli però che non potremo sottrarci da questo enorme flusso migratorio, consapevoli che tutti i governi hanno buttato sulle spalle dei comuni un emergenza che così gestita rischia di diventare un muro contro muro di reciproca ostilità.

San Colombano deve dare un segnale forte, che già in questi giorni è emerso, ma anche di civiltà.

Il nostro gruppo c’è, sempre per la nostra San Colombano, ci siamo impegnati perché tutto questo non avvenga, continueremo nel nostro lavoro e da domani lavoreremo per portare una proposta concreta, nella speranza di riuscire a farlo con tutte le forze politiche, condiviso con la cittadinanza, per un progetto di integrazione sociale adatto al nostro territorio.

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