Ma il palazzo del Comune è di proprietà di tutti i cittadini

Caro Direttore, riprendendo il pezzo apparso l’1 febbraio 2016 sul suo pregevole a firma Rossella Mungiello in merito alla lapide riposizionata sulla facciata del palazzo Comunale, ci preme porre alla sua attenzione e a quella di tutti i lettori alcune considerazioni. La prima riguarda la questione economica che, anche se non predominante, ha la sua importanza, 549 euro ( come da determina 148 del 31/12/2015 ) possono essere pochi o tanti ma sta di fatto che sono un costo che la collettività dovrà sostenere.

La seconda riguarda l’inutilità di un doppione in considerazione del fatto che già esiste un monumento ai caduti, recante anche esso i nomi ricordati nella recente lapide, dove tutti coloro che per varie vicissitudini sono caduti e morti nelle guerre che si sono succedute nel secolo scorso.

La questione predominante però ( a nostro modesto avviso ) riguarda invece il posizionamento di quella lapide sulla facciata della «casa del popolo», utilizziamo di proposito questo termine tanto caro alla sinistra per chiedere lumi in merito.

«Casa del popolo», vuol dire casa di tutti i cittadini o casa di una parte politica ?

Se «casa del popolo» deve essere, è normale che sulla propria facciata venga affissa solo la lapide che ricorda i morti per mano dei nazisti e non quella in ricordo per mano del regime comunista?

Le decine di migliaia di morti Italiani delle Foibe per mano del sanguinario regime comunista di Tito, non sono anch’essi da ricordare? O forse i morti vanno catalogati di serie A o di serie B a seconda delle ideologie di parte?

Sia chiaro, nessuna intenzione da parte nostra di voler negare o denigrare coloro che, nel bene e nel male, sono morti per una causa, qualsiasi essa sia, condivisa o meno. Semplicemente crediamo che il Palazzo del Comune, o meglio come piace chiamarlo a taluni «casa del popolo», è proprietà dei cittadini, TUTTI, non di una sola parte.

Purtroppo registriamo che a distanza di oltre 70 anni, ancora si continua imperterriti a sfruttare la memoria dei caduti per soli beceri fini politici non considerando i problemi reali che attanagliano la Nazione intera e le condizioni di Lodi Vecchio, non sono da meno.

La loro casa del popolo sia utile a questo e non ad elargire incarichi lapidei a ricordare ciò che più fa comodo ed utile alla sinistra ideologica, la stessa che sta distruggendo irrimediabilmente e vergognosamente la nostra Costituzione e la nostra Nazione.

L’auspicio è che mai più ci sia bisogno di apporre lapidi in ricordo di italiani caduti ieri quanto oggi, perché ancor di più in questo millennio, ci sono morti silenziose di una lunga e devastante Terza Guerra mondiale Finanziaria.

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