I dati dei tagli agli insegnanti di sostegno parlano chiaro: a fronte dei 400 posti richiesti; l’Ufficio Scolastico Regionale ha assegnato solamente 272 posti all’Ufficio Scolastico Territoriale di Lodi. Quindi un insegnante di sostegno dovrà seguire almeno tre alunni diversamente abili.
Nelle scuole della Provincia di Lodi sono 731 gli alunni disabili e 140 di loro richiedono il rapporto 1:1. Il rapporto uno a uno significa che i bambini non autosufficienti hanno a disposizione una persona professionalmente preparata che li aiuta nei bisogni primari (ad esempio l’igiene e l’alimentazione) e che sono in grado di aiutarli a sfruttare le loro qualità intellettive che richiedono percorsi specifici per essere correttamente valorizzate.
L’inizio dell’anno scolastico vedrà bambini in condizioni di grave disabilità che non avranno garantito il loro diritto all’istruzione o addirittura alla frequenza scolastica, aggravando ulteriormente una situazione che già nell’anno passato era ai limiti della soglia di accettabilità.
Ma vuol anche dire che i bambini con disabilità meno gravi non potranno sfruttare appieno le loro capacità, senza un adeguato supporto nello svolgimento delle varie attività e soprattutto privati di quelle ore di sostegno che erano un loro sacrosanto diritto. Facciamo un paragone: questi tagli equivarrebbero alla mancanza di insegnanti di ruolo nelle aule scolastiche per alcune ore alla settimana, tutt’al più con qualcuno che passa ogni tanto da quelle parti buttando lì un occhio; come la prenderebbero i genitori, sapendo che in quelle ore i loro bambini sono abbandonati a loro stessi senza nessuno che li segua?
Cosa dire poi di insegnanti non specializzati, che debbono loro malgrado sostituire, senza esserne in grado, colleghi adeguatamente preparati a svolgere il ruolo di insegnante di sostegno?
È facile inoltre intuire che il programma di tagli, che ad oggi prevede l’eliminazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lodi, potrà provocare un’enorme difficoltà nella gestione didattica in generale di tutti gli alunni, disabili e non.
I genitori dei bambini disabili, attraverso il Gruppo Intesa Associazioni Disabili della Provincia di Lodi e l’Associazione Genitori Tosti hanno richiesto un incontro al Direttore Scolastico Regionale affinché nella assegnazione egli insegnanti in deroga si tenga conto della grave situazione di Lodi. Chiedono inoltre che si apra un tavolo di lavoro territoriale per un programma di valorizzazione e di gestione delle risorse scolastiche, in particolare per la realizzazione di un piano sul sostegno quale risorsa sia per gli alunni con handicap, sia verso l’intera classe; per la restituzione del diritto ai bambini (oggi in parte negato) di ottenere un sostegno in rapporto 1:1. Chiedono inoltre ai dirigenti scolastici di attuare quanto previsto dalla Legge 104/92, convocando i GLH (Gruppo di lavoro sull’handicap, formato da docenti, rappresentanti dei genitori, direttori scolastici, autorità sanitarie e rappresentanti delle associazioni) in ogni scuola di ordine e grado, rendendo noti gli obiettivi e i risultati programmati.
Nel caso in cui, anche a seguito di queste azioni, i genitori degli alunni con handicap vedessero ancora negati i loro diritti, si aprirebbe la strada del ricorso al TAR, una azione che, in virtù della sentenza della Corte Costituzionale n.80 del 2010, ha visto lo scorso anno restituite un numero significativo di cattedre in Regione Lombardia, grazie anche al supporto dell’ufficio legale della Ledha, Lega per i diritti delle persone con disabilità.
L’attuale politica, che ignora i diritti primari delle persone e che lede i diritti costituzionali dei bambini e delle loro famiglie, è discriminatoria e inaccettabile. Additare il sostegno agli alunni disabili come la parte di spesa che fa sprecare risorse alla scuola è ugualmente inammissibile.
La realtà lodigiana ha saputo concretizzare in questi anni delle realtà di eccellenza nell’inclusione nella scuola dei bambini disabili, anche grazie all’abnegazione e tenacia di insegnanti e dirigenti nel perseguire e condividere programmi didattici che ci invidiano da tutt’Italia. Andremo contro corrente con tutte le forze cercando non solo di conservare il lavoro compiuto fin qui, ma anche di valorizzarlo, incrementarlo e diffonderlo nel territorio. Per questo chiediamo il sostegno delle Istituzioni (Provincia e Comuni) e delle forze politiche e sociali del territorio.
Giovedì 15 settembre 2011 alle ore 17 terremo una assemblea delle Associazioni e dei genitori degli alunni con disabilità presso la scuola Arcobaleno, sede del Terzo Circolo didattico di Lodi, in via Tortini 15 a Lodi.
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