Lunedì 6 febbraio, alle prime luci del giorno, un grande uomo ci ha improvvisamente lasciato. Aurelio Tansini non è più tra noi.
Nato nel 1958 in una famiglia di origini umili di Corno Giovine, Aurelio segue le orme del padre Ernesto, il quale da semplice operaio era riuscito a creare un’impresa che nel tempo era arrivata a dare lavoro a quasi 50 persone, provenienti per gran parte dal paese natio.
A vent’anni Aurelio è già in fabbrica al fianco del padre e il suo ruolo di giovane imprenditore ne esalta da subito anche la grande generosità e quel senso di mecenatismo che lo contraddistinguerà per tutta la sua vita.
Fonda nei primi anni Ottanta una società sportiva, riportando in paese il calcio, che mancava ormai oltre un decennio. Poi a metà degli anni Ottanta assume due ruoli molto importanti nella sua comunità. Prima accetta di entrare nella compagine amministrativa comunale, risultando tra i primi eletti e divenendo immediatamente assessore e vicesindaco per tre mandati consecutivi a guida Migliorini.
Poi viene anche nominato Presidente della storica Pro Loco locale, la seconda del Lodigiano per longevità. Eserciterà questo ruolo in due fasi. Tra la metà degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta, quando il sodalizio tornò a raggiungere i fasti dei gloriosi anni Sessanta e Settanta. E poi all’inizio del nuovo millennio, quando una crisi associativa, accompagnata da momenti difficili vissuti dall’intero paese, hanno rischiato di portare la Pro Loco verso il suo triste tramonto. Anche la sua consistenza e la sua perseveranza hanno consentito alla storica associazione di superare quel periodo duro e di arrivare più attiva che mai ai giorni nostri.
La passione per lo sport e per i giovani lo hanno convinto a dedicare tempo e finanze anche alla più titolata società calcistica di Codogno, di cui è stato Presidente e sponsor per tanti anni. Ma ciò che ha reso Aurelio Tansini un uomo degno di una memoria imperitura è la sua innata generosità. Accanto alla sua intelligenza e alla sua perseveranza come imprenditore e alla sua inimitabile capacità di fare gruppo, anche il sarcasmo e l’ironia che lo caratterizzavano, Corno Giovine ricorderà per sempre il suo costante e disinteressato sostegno alle attività pubbliche ed associative locali, non solo in forma economica, ma anche di entusiasta partecipazione personale.
In questo modo lui ha incarnato la duplice veste del mecenate e del volontario. Spesso chi mette soldi, non ha nessuna voglia di metterci anche del tempo, convinto che aprire il portafoglio possa bastare.
Spesso chi fa il volontario ha la possibilità di donare solo il proprio tempo, non avendo altre possibilità. Aurelio Tansini metteva soldi e tempo in egual misura nelle attività e nelle iniziative che andavano a beneficio di tutta la comunità, recandosi sovente nella sua fabbrica, a qualsiasi ora del giorno e della notte, per confezionare e poi donare al Comune, alla Parrocchia e alla stessa Pro Loco i manufatti della sua azienda. La sua generosità non è peraltro mancata nemmeno negli ultimi anni, quando le finanze dell’azienda non erano quelle floride di un tempo. Questo fa di lui un benefattore generoso, come pochi se ne sono visti.
Ora Aurelio non è più tra noi, ma ha raggiunto il padre Ernesto, morto proprio nel febbraio del 2016, oltre a tanti cari vecchi amici, tra cui in particolare lo storico Sindaco di Corno Giovine Umberto Migliorini, e l’indimenticabile chef Giuseppe Negri, il Peppone di Corno, titolare della Locanda del Sole. Per almeno un ventennio Migliorini, Negri e Tansini hanno rappresentato l’ossatura di una comunità, quella cornogiovinese, che ha portato il piccolo paese della Bassa a rappresentare un esempio per tutti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA