Gentile direttore, leggendo quanto è avvenuto in questi giorni a Siena sulla vicenda del Monte dei Paschi, mi sono venute in mente numerose similitudini con le malfamate questioni della “vecchia” Banca Popolare di Lodi. Non voglio entrare nel merito di storie antiche, che grazie a Fiorani, agli amici del quartierino e al consiglio d’amministrazione della Bipielle dell’epoca hanno innescato una sarabanda maledetta, finita miseramente, con la storica Banca Popolare fondata da Tiziano Zalli ceduta ai veronesi (i quali, ahimè, avevano promesso mari e menti senza poi mantenere niente... ma questa è un’altra storia).Voglio però ricordare che in quei frangenti gli alti funzionari della Banca d’Italia - ai tempi del governatore Fazio! - giungevano a Lodi per compiere ispezioni alla Popolare di Fiorani, senza però mai accorgersi quali malefatte si stavano combinando in via Polenghi Lombardo. Salvo poi, dopo l’arresto di Fiorani, dopo che lo scandalo aveva assunto proporzioni nazionali, dopo le palate di fango gettate sull’intera città di Lodi e dopo il tracollo dell’istituto di credito lodigiano, vedere gli alti funzionari della Banca d’Italia precipitarsi di nuovo in città e scoprire che ...non andava bene niente. Anzi!Domanda che vale per la storia recente della Banca Popolare di Lodi (Fiorani-story) e vale per la cronaca contemporanea del Monte dei Paschi di Siena: qual’è la funzione delle ispezioni della Banca d’Italia?
© RIPRODUZIONE RISERVATA