Nei dintorni dei caselli sorgeranno motel e ipermercati

Signor Direttore, ho notato che sulle pagine del «Cittadino» si è di colpo riacceso il dibattito sulla tangenziale est esterna di Milano. La ringrazio per il ruolo che state svolgendo come giornale del territorio: altrove, nelle altre località interessate dal percorso - come la mia -, nessuno sta fornendo un simile servizio alla cittadinanza, che ha modo di confrontarsi intellettualmente sulle svariate scuole di pensiero. Un grazie a tutti gli strenui oppositori al progetto: i loro argomenti mi appassionano e mi commuovono. Un grazie particolare all’amministratore delegato Terragni che è tornato per due volte a ribadire il proprio punto di vista sulle pagine del vostro giornale. Apprezzo in Terragni la persona che non recede dalle proprie idee e cerca di documentarle meglio che può, accettando anche con coraggio il dialogo.Credo che l’iter della tangenziale est esterna sia ormai a un punto di non ritorno. Sono personalmente contrario all’opera e al percorso individuato, ma ormai la frittata è fatta.A preoccuparmi è qualcosa di più terribile: sono le conseguenze che ne deriveranno. Sui dintorni di ciascun futuro casello della Tem si scateneranno gli interessi più svariati: motel, ipermercati, centri commerciali, aziende, ecc. che porteranno all’irreversibile rovina dell’intero territorio. Ho un parente che abita a Lodi e ho ben visto cosa è capitato sul tratto tra la città di Lodi e il casello dell’autostrada, dove i sindaci dei comuni coinvolti hanno dato carta bianca a tutti gli immobiliaristi, concedendo licenze edilizie a sazietà. E il territorio ne è stato devastato.Oggi, anche in Lombardia, dietro ai grandi interessi economici ci sta la malavita. Abbiamo visto cosa è successo a Buccinasco, realtà affacciata sulla tangenziale ovest, ricchissima di aree produttive... Sapranno i sindaci dei Comuni attraversati dalla Tem opporsi a questi insediamenti? Sapranno dire di no agli oneri di urbanizzazione? Sapranno chiudere la porta in faccia davanti al miraggio di nuovi posti di lavoro?Sono queste le domande che gli oppositori alla Tem oggi devono porsi, non gli inutili tentativi di bloccare un’opera ormai in fase di decollo.

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