Nessuno si rende conto della sofferenza di questo cane

Sono i giorni più freddi dell’anno, eppure il proprietario di questo cane pare non rendersi conto della sofferenza che sta arrecando al proprio animale che è costretto a rimanere all’addiaccio dal primo pomeriggio sino a notte inoltrata senza il minimo riparo, esposto alle intemperie e ovviamente al gelo di questi giorni. L’abitazione è in via San Fereolo a Lodi, eppure a Lodi è vigente da due anni il Regolamento “per la Tutela, il Benessere e i Diritti degli Animali” (Delibera Consiglio Comunale n.12 del 27/01/2010) che all’articolo 8 dispone “ogni animale deve essere custodito ed accudito in modo tale da evitare qualsiasi condizione di sofferenza”, all’articolo 13 “il proprietario (..) deve provvedere alloro ricovero in rapporto alle condizioni climatiche (..)”. Inoltre il Regolamento non prevede, giustamente, la possibilità di detenere un animale sul balcone e indica, qualora il cane fosse detenuto all’aperto, che il proprietario deve “disporre di un riparo, rialzato dal suolo e coperto per almeno tre lati oltre il tetto”. Le superfici minime sono poi indicate in un apposito allegato e che, per il caso di un singolo cane, consistono in almeno 2 mq per il box e di altri 4mq di spazio scoperto adiacente il box. Le “disattenzioni” dei proprietari di animali sono sanzionabili da un minimo di 50 a un massimo di 300 euro. Ma è chiaro che, al di là delle disposizioni amministrative comunali, qualora una situazione sia particolarmente grave o protratta nel tempo, si incorre nell’ambito del Codice Penale che sanziona penalmente tali “disattenzioni”. In realtà non sarebbe necessario avere norme di questo genere, a volte basta un po’ di buon senso. Nel mentre, è bene che chi di competenza intervenga prontamente.

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