Gentile Direttore, l’articolo in prima pagina dedicato alle nutrie di Codogno nell’edizione di martedì del Suo giornale ha sicuramente il merito di descrivere quella che è la percezione di parte della popolazione cittadina della presenza nei campi del myocastor coypus (o castorino, o nutria), animale mansueto introdotto forzatamente in Europa per essere ucciso nell’industria della pelliccia, e riprodottosi poi senza controllo dopo il fallimento di tale pratica. Invocare il contenimento del numero di questi bellissimi animali attraverso la fucilazione come proposto da un cittadino intervistato non è nemmeno lontanamente parte di una soluzione, come ripetuti esempi sul territorio hanno già dimostrato.
Qui mi sento di spezzare una lancia (o un fucile, in questo caso) a favore di uno dei metodi previsti dalla legge regionale n. 20 del 7 ottobre 2002, che accanto ad altre pratiche crudeli e cruente propone anche la sterilizzazione controllata di questi animali: è una soluzione intelligente già applicata con successo nel caso delle colonie feline, e che darebbe la possibilità anche alle nostre amiche nutrie di concludere in modo dignitoso il loro già breve ciclo di vita.
Alle due signore «vestite da ginnastica» intervistate direi di non avere paura delle timide e mansuete nutrie, perché in realtà sono loro ad avere paura degli esseri umani. Cordiali saluti.
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