Rubriche/Lettere
Mercoledì 19 Ottobre 2011
Non basta un tratto di matita per fare una ciclabile seria
Buongiorno,dopo aver letto l’articolo sul convegno di Fiab e Ciclodi sul numero di Lunedì 17 ottobre 2011, vorrei fare qualche considerazione in merito alla circolazione ciclistica. Premetto che sono favorevole a questo genere di mobilità verde, ma il Sindaco in prima persona e tutte le Forze dell’Ordine dovrebbero fare qualcosa per arginare il problema dei ciclisti indisciplinati. Purtroppo non ho la fortuna di abitare nel capoluogo, quindi per me è necessario muovermi in macchina per ragioni di studio piuttosto che per il mio tempo libero. Non c’è giorno che io non rischi un incidente con o per colpa di un ciclista distratto o presuntuoso. Il numero di quelli che non conoscono il Codice della Strada credo sia una cifra allarmante! Partendo proprio dal Codice, la bicicletta è un veicolo, e come tale dovrebbe rispettare la segnaletica stradale quale precedenze, semafori, sensi unici (dove non specificato che i velocipedi possano circolare in ambo i sensi) e soprattutto le strisce pedonali. Mi è capitato proprio pochi giorni fa di rischiare di investire uno di questi indisciplinati, un rispettabile signore di circa 55-60 anni quindi non un teppista, lui ha preteso di attraversare l’incrocio in fondo a Viale Italia (teatro delle malefatte peggiori dei ciclisti lodigiani) in diagonale perché c’erano le strisce pedonali, ripeto PEDONALI non CICLABILI!Ovviamente ho tirato giù il finestrino facendogli notare il suo errore, ma lui naturalmente aveva ragione. Per non parlare poi di tutti coloro che vagano tranquillamente di notte senza un fanale. Perché la Polizia se giro coi fari spenti mi mette una bella multa salata mentre il 99% dei ciclisti gira senza fari indisturbato? Io propongo, come fu fatto a suo tempo per la guida del ciclomotore, di instaurare l’obbligo di un patentino di guida per biciclette, con relativi punti, perché non è possibile che i ciclisti ignorino spudoratamente il CdS pretendendo anche di avere ragione quando sbagliano. Per finire, sarebbe utile che il Comune pensasse bene prima di fare una pista ciclabile, perché è bello detenere il primato di vie di mobilità lenta, ma se questa mette in pericolo il ciclista in primis e gli altri avventori della strada poi, diciamo che non è molto utile..Basta pensare un attimo prima di disegnare dei tratti di ciclabile a matita su un progetto, andiamo sul campo a vedere se è davvero attuabile, mettiamo qualche obbligo di precedenza dalle piste ciclabili come in via San Bassiano dopo la BPL, dove ci sono le salite di via Pace da Lodi e parallela per intenderci... non è normale che io automobile debba fermarmi in salita per guardarmi dalle biciclette in transito, soprattutto quando c’è un bel muro proprio sull’angolo che mi impedisce di vedere se non sporgendomi con il muso della macchina, oppure per la parallela discesa non è altrettanto normale che io debba farmi venire il torcicollo per guardare dietro prima di svoltare, onde evitare pericolosi incidenti per qualche ciclista. Pensiamo prima di agire altrimenti è normale che gli incidenti a Lodi non diminuiscano come previsto..
© RIPRODUZIONE RISERVATA