Egregio Direttore, all’insegnante di scuola superiore, Giuliana Sportoletti, che ha inviato una lettera pubblicata su il Cittadino del 9/2 u.s., ribadiamo che la decisione di tenere aperte le scuole anche a Codogno è nata da un lato dalla considerazione che le scuole sono un servizio pubblico che deve essere garantito a famiglie e studenti (infatti sono restati aperti tutti gli uffici pubblici a Codogno e i dipendenti in gran parte si sono presentati al lavoro nonostante la nevicata in corso), famiglie che poi sono libere di decidere se avvalersene o meno, e dall’altro lato dalla valutazione che non c’erano le condizioni di vera emergenza, pur con gli inevitabili disagi, per determinane la chiusura. Anzi cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno manifestato apprezzamento per la scelta fatta e per l’impegno profuso per tenerle aperte, anche se poi queste persone non si prendono la briga di scrivere ai giornali. È poi semplicemente falso che le strade non siano state “naturalmente neppure pulite dallo stesso comune”, tanto è vero che le operazioni di pulizia sono iniziate già dalle tre della notte di venerdì 6/2 u.s. come si può desumere dal nostro Comunicato stampa pubblicato sul sito. Altro che negligenza: è evidente che se la neve continua a cadere per ore è semplicemente impossibile trovare tutte le strade, di cui ci serviamo, perfettamente pulite esattamente quando si esce dalla propria casa. Il fatto infine che alcuni studenti siano “stati lasciati (causa Tir che invadeva la corsia) a metà strada tra Casalpusterlengo e Codogno e si sono dovuti recare a scuola a piedi... su strade statali senza un marciapiede”, siamo noi a considerarlo incomprensibile sia per i mezzi pubblici o privati che li hanno lasciati scendere sia perché questo sarebbe stato inaccettabile per qualsivoglia motivo, a prescindere dalla nevicata. Se anche fossero arrivati tardi a scuola - come può essere capitato a chi è andato a lavorare più tardi per gli stessi motivi - immaginiamo che il ritardo sarebbe stato ampiamente giustificato! Vogliamo infine non far caso alle banali domande polemiche che chiudono la lettera. Banali e soprattutto offensive, non per gli amministratori che se ne fanno una ragione, ma per tutte le persone che hanno collaborato a formulare decisioni difficili in via preventiva (altro che guardare «fuori dalla loro finestra...») e hanno poi operato per giornate intere al fine di limitare i disagi della neve e rendere praticabile la nostra Città.
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