Egregio Direttore,desideriamo tramite il suo giornale dare atto all’assessore con delega alla viabilità, ing. Simone Piacentini, ed al comandante della Polizia Locale, dott. Angelo Di Legge, di aver intrapreso l’iniziativa meritoria di vietare ai cittadini di passare sotto i portici di piazza Vittoria in bicicletta. Non si tratta solo di far volare i vassoi, ma di proteggere i pedoni, bambini ed anziani dalle scorribande dei ciclisti. È questione di educazione civica e di rispetto delle norme del codice della strada. Ulteriori iniziative devono essere assunte per regolare meglio, nel suo complesso, i comportamenti dei nostri concittadini. “Una città ordinata induce a comportamenti civili”.Crea stupore la polemica sollevata dall’avv. Gino Biasini perché, se è vero che i portici sono di proprietà privata e su questa insiste una servitù di passaggio pubblica, è evidente che tale passaggio dev’essere regolamentato; se l’ordinanza a suo avviso non è corretta, suggerisca lui uno strumento idoneo che ottemperi alla norma del codice della strada che, al comma 4 della Legge n. 120 del 20 luglio 2010, recita: “I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni di circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tale caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”. In riferimento all’invito rivolto ai ciclisti sanzionati di fare ricorso, suggeriamo all’avv. Gino Biasini di assumere personalmente l’iniziativa di farsi sanzionare e di inoltrare ricorso, senza attendere che lo faccia qualche allocco. Ai nostri concittadini, invece, l’invito a rispettare sempre le norme che sono la base della convivenza civile, e di collaborare a rendere la nostra città una città normale di cui essere orgogliosi. Ringraziando per la cortese ospitalità, a disposizione per qualsiasi chiarimento, gradisca distinti saluti.
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