Egregio Direttore,
mi corre l’obbligo precisare la mia posizione relativamente alla notizia, apparsa oggi (ieri per chi legge) sul Suo quotidiano, di un mio ipotizzato parere favorevole all’aggregazione tra l’Istituto Centropadana e Laudense.
Proprio a tal proposito, tengo a precisare che mai ho espresso tale opinione, non interessandomi di progetti industriali che invece lascio alla responsabilità di chi li propone. Il mio ruolo terzo, infatti, mi impone di tenere equidistanza tra tutti gli istituti di credito del territorio, forte della convinzione che il pluralismo, anche bancario, sia una risorsa. A scanso di equivoci, inoltre, ho sempre sostenuto che progetti monopolisti in qualunque settore fossero dannosi per la società. Fare squadra, come ho invece sostenuto durante il mio intervento, rappresenta l’invito a considerare le diverse realtà territoriali come un sistema organizzato, ognuno con la propria impostazione ma tutti nell’interesse di un territorio.
I futuri inviti a seminari, convegni e dibattiti, ai quali sono certo parteciperò, avranno sempre l’obiettivo di evidenziare il mio attaccamento ad ogni realtà organizzata sul territorio, e non saranno mai finalizzati a sposare una o l’altra tesi di politica industriale, che lascio all’azienda senza incomprensioni.
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