Non ho mai parlato di castrazione chimica degli scoiattoli

Gentile direttore, ho letto sull’edizione del 1 agosto de Il Cittadino un articolo che dà conto della mia iniziativa in Consiglio Provinciale di Milano per impedire la soppressione della popolazione di scoiattoli grigi presente nei parchi. Mi trovo costretto a lamentarmi con decisione per due ordini di motivi. In primo luogo l’articolo riferisce quanto avvenuto nella seduta di un Consiglio provinciale di qualche settimana fa: in quella occasione è stata accolta la mia richiesta di rimandare il voto sulla proposta di soppressione per approfondire meglio il tema e procedere ad audizioni con le associazioni che si occupano di questi temi e che hanno maturato importanti esperienze sull’argomento. Ma nel frattempo, come contenuto nel comunicato stampa che ho inviato lo scorso 26 luglio e che vi allego, una successiva seduta del Consiglio ha visto l’approvazione di questo piano negativo di soppressione che ho cercato di fermare. Il vostro pezzo, quindi, dà un’informazione superata e imprecisa.

Il secondo motivo di lamentela riguarda il titolo che avete scelto: “Castrazione chimica prima del fucile”. So bene che i titoli devono attirare l’attenzione, ma non devono travisare il contenuto. La mia proposta alternativa, condivisa da associazioni ambientaliste, era attivare ricerche per individuare metodi non cruenti di contenimento demografico dello scoiattolo grigio, quali il controllo della fertilità o le esche anticoncezionali. Cosa c’entra la castrazione chimica, che peraltro evoca pratiche in uso o evocate in alcuni paesi contro gli individui responsabili di reati sessuali? Non è una questione di sottile linguistica, ma di semplice sostanza.

La ricerca del titolo forte, e magari anche un po’ di fretta, stavolta hanno travisato il senso della mia iniziativa politica. Cordiali saluti.

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