Egregio direttore, ho letto recentemente su alcuni quotidiani nazionali (in primis Repubblica) che, malgrado la forte crisi le assunzioni nelle aziende agricole hanno avuto un incremento del 3,6%e che in futuro si creeranno decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, anche i nostri sindacati (in primis coltivatori diretti) sono entusiasti di questi giovani, che vedono nell’agricoltura “un posto al sole”.Peccato che la realtà è leggermente diversa, che senso ha investire tutto il proprio tempo e lavorare per 12-13 ore al giorno in un progetto che poi sono altri a decidere.La nostra è un’agricoltura morta e sepolta anche se siamo una categoria abituata ai sacrifici, decine di allevamenti hanno chiuso e altrettanto stanno fallendo o si trovano in liquidazione o riconvertiti in impianti di biogas. Vogliono far credere che godiamo di ottima salute, peccato che è solo una favola.
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