Vi trasmetto quanto mi ha ecco inviato il mio amico Bernard Girardelli, cittadino di Merlino. Girardelli è una persona nota ed apprezzata, singolare se non unica, da tutti conosciuto in paese per l’amore per la natura e l’ambiente e per l’innata passione e dedizione agli animali che, numerosi, vivono nella sua bella ed ampia proprietà. Vi si trova di tutto: belle galline e anatre colorite che vivono liberamente nello spazio verde circostante l’abitazione; il fido pastore tedesco, l’inseparabile Lolita, l’asinella domestica che tutti conoscono, gioia ed attrazione di bambini e non solo. E adesso... da ultimo, i gufi che popolano i rami e gli arbusti del suo giardino. uno scorcio di natura nell’abitato di Merlino, un angolo da scoprire e conoscere, apprezzare e conservare. Uno spettacolo da ammirare. Vi faccio pervenire la fotografia e il commento di Girardelli.
Giovanni Fazzi, sindaco di Merlino
Ufo a Merlino... ops, mi è scappata una “g”. Non ufo, ma gufo a Merlino. Gufo comune (“asio otis”). E non uno, bensì dodici, anche quindici sono quelli che conto tutte le mattine sugli alberi del mio giardino.
Sono i gufi comuni che si riuniscono in gruppi di giorno e si dice ... roosting, appollaiati in gruppo.
Si piazzano sopra la stalla di Lolita, la mia asinella, su robinie, sambuchi, biancospini, intercalati da falsi bambù. Si piazzano a mezza altezza.
Il primo a notarli è stato il mitico Adelmo…da Merlino (come Leonardo... da Vinci) alla fine di novembre. Erano nel suo giardino che è adiacente al mio, su tre aceri con foglie, ora niente più foglie, quindi si sono trasferiti sui miei alberi anche loro senza foglie ma più fitti e con le liane del luppolo (le urtis, in dialetto lodigiano) che li rendono veramente poco visibili, perfettamente mimetizzati. È un vero spettacolo, madre natura è fantastica.
Sono animali utili, si cibano di arvicole, topi, lombrichi e nel nord Europa sono anche animali porta fortuna… I gufi sono rapaci notturni, catturano le prede con il becco (quelli diurni con le zampe), i grandi occhi frontali sono fissi e per questa ragione i gufi girano la testa anche fino a 300°, l’iride è arancio/gialla.
Per la visione notturna, che non è termica, si avvalgono delle grandi pupille con un grandissimo numero di bastoncelli che fungono da amplificatori di luce, tanto da permettere loro di cacciare di notte ma i gufi non utilizzano gli occhi per prendere le prede, li utilizzano per districarsi tra i rami durante il volo, è invece l’udito finissimo a metterli in condizione di localizzarle con assoluta precisione, si parla anche di millimetri.
In Italia ci sono due tipi di gufi, il gufo reale alto da 40 a 60 cm ed il gufo comune, da 30 a 40 cm, questo di cui stiamo parlando.
“Quello” del Parco Adda Sud mi ha detto di andare sotto i posatoi per vedere le “borre”, sono i resti delle prede, il rigurgito diurno di peli, ossa, pelle che vengono “arrotolati” e sputati fuori e sono oblunghi 4/5 cm e scuri. Ho verificato, è vero.
Di giorno se disturbati si alzano in volo e si cercano un altro posatoio “più tranquillo”, ma restano nell’area.
La loro apertura alare è di circa 80/90 cm, che permette loro un volo potente, sicuro e le penne delle ali, le remiganti, conferiscono ai gufi un’altra straordinaria caratteristica dei rapaci notturni, un volo estremamente silenzioso necessario per sorprendere le prede. Insomma, una macchina volante perfettamente attrezzata per la caccia notturna, un concentrato di alta tecnologia applicata. Gufo comune, voto: 10 e lode.
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