Ore sette: cinquanta auto in coda dietro a un trattore

di Luigi Pavesi

Constatando che le guardie della provincia di Lodi hanno tempo a disposizione per fare i posti di blocco sulle strade (al posto di carabinieri, polizia, guardie di finanza, ecc.), mi permetto di consigliare alle stesse, se possono, una maggiore presenza in ore della giornata nelle quali di carabinieri, polizia e finanzieri non se ne vede in giro uno.

Questa mattina, martedì 22 febbraio, alle ore 7, mi sono incolonnato dietro a una trentina di automobili che percorrevano la strada Cremonese nel tratto Castiglione d’Adda-Via Emilia a cinquanta all’ora. Mano mano che la colonna raggiungeva i vari centri abitati (Turano, Basiasco, Caviaga, ecc.) la colonna si allungava.

Il motivo? Un bel trattore con rimorchio, il cui conducente se ne sbatteva altamente del fatto che quella è l’ora di punta, nella quale la strada è frequentatissima da pullman scolastici, genitori che portano i figli a scuola a Lodi, impiegati e lavoratori che si recano a Lodi per raggiungere il posto di lavoro.

Se poi qualcuno, come me, doveva recarsi a Milano, non ha potuto fare altro che attendere l’arrivo a Lodi, in tangenziale, per poter superare il trattore. E arrivare al lavoro venti minuti dopo.

Mi sono già chiesto ripetutamente, parlando da solo e a voce alta in automobile, a chi appartenesse il cervello mostruosamente gigantesco del trattorista in questione.

Ora mi chiedo perché io debba essere fermato a tutti i posti del blocco del mondo (anche di sabato mattina!) da carabinieri, polizia, finanzieri e da qualche tempo anche dalle guardie della provincia di Lodi, mentre quando dovrebbe esserci qualcuno a fermare chi (con il suo comportamento da persona dall’intelligenza sovrumana), alla guida di un trattore alle sette del mattino, crea alle sue spalle una coda di cinquanta autoveicoli in colonna, non c’è mai nessuno che tiri fuori una paletta rossa e il blocchetto delle contravvenzioni.

di Luigi Pavesi

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