Per qualcuno tre ore di spettacolo sono state anche poche

Egregio Direttore, faccio riferimento alla lettera del sig. Fabio Sartorio, pubblicata sul Cittadino di giovedi 21 c.m., che prendendo spunto dalla partecipazione ad uno spettacolo di teatro amatoriale, si chiedeva quale potrebbe essere il futuro delle compagnie teatrali amatoriali del nostro territorio. Io posso rispondere per la mia compagnia “il Siparietto”. Sarebbe interessante se anche le altre compagnie potessero partecipare al dibattito esprimendo anche un loro parere. Innanzitutto ringrazio il sig. Sartorio di aver scelto un nostro spettacolo (1 murus, 2 fiole e 3 valis) per innescare un problema vero ed interessante. Anch’io spesso mi sono posto la domanda : “Cosa sarà del Siparietto tra qualche tempo?” Per il momento non so rispondere.

Il nostro intendimento è quello di utilizzare lo strumento del teatro come occasione per divertirci e divertire, per incontrare la gente, e usando testi divertenti, per raccontare l’uomo con le sue miserie e le sue debolezze, cercando di far riflettere sulla vita del nostro tempo e cercando di strappare se non una risata, almeno un sorriso. Il motivo per cui gli spettatori ci seguono nelle nostre performances (facciamo circa 12/13 rappresentazioni all’ anno in tutto il territorio del lodigiano) è la voglia di ridere, di svagarsi. Sono troppi e tanti i problemi e le difficoltà della vita, per cui veniamo salutati con piacere e ci chiedono: “ Perché fate solo una commedia all’anno? Non potreste farne di più? Fateci sapere quando fate la prossima che così ci prenotiamo”.

La nostra compagnia, per il momento non è attrezzata per impegnarsi in temi sociali o di disagi esistenziali. Siamo impegnati da metà settembre fino alla fine di aprile e diventerebbe un grosso problema per noi, se non ci divertissimo almeno nelle prove. Cerchiamo di proporre temi classici e comici. Stiamo facendo, col nostro pubblico un percorso comico, culturale che va dal teatro milanese (Roberto Zago), al bolognese (Testoni), al napoletano (E. de Filippo e Scarpetta), al teatro americano (Kesserling “ Arsenico e vecchi merletti”), a quello francese (Claude Magnier). Tutto questo ci ha portato ad ottenere premiazioni e riconoscimenti nel milanese.

Ci sarebbero ancora una infinità di argomenti da affrontare: il fiorire di rassegne teatrali per filodrammatiche amatoriali, il rapporto teatro scuola, la scarsità di testi teatrali per giovani (per il momento interessati soprattutto ai recitals). A questo proposito, ci sono realtà interessanti a Graffignana, a Senna Lodigiana, senza trascurare le scuole di teatro a Pizzighettone e a Casalpusterlengo. Conosco poco la realtà di Lodi, ma mi risulta che anche lì ci siano novità. Sono tutti argomenti comunque che potrebbero entrare nel dibattito. Oltre a ringraziare Sartorio, lo invito a collaborare con le compagnie e sarebbe interessante se anche lui ed altri, potessero darci una mano a trovare nuovi testi e suggerire proposte che ci aiutino a continuare e chissà magari trovarci fra 20 anni e dire…”Hai visto che qualcosa di nuovo e di diverso…è nato…”. Lo invito nel frattempo a visitare il nostro sito web , in modo che possa contattarmi .www.ilsiparietto.weebly.com

P.S.: la lunghezza dello spettacolo (1 murus 2 fiole e 3 valis) è di circa 2 ore e 10/15 minuti. In quella circostanza è durata 3 ore circa (compresi 2 intervalli) perché “i ragazzi”, visto che il pubblico rispondeva alla grande, si sono lasciati prendere la mano (aggiundendo ed improvvisando battute su battute). Qualcuno alla fine ci ha detto : “Sono trascorse 3 ore di puro divertimento e non ce ne siamo neanche accorti». Come vede per qualcuno 3 ore sono state poche. Con amicizia e gratitudine.

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