Perché far pagare un parcheggio utilizzato da chi lavora?

Gent.mo direttore, prendo spunto dall’articolo Lite in strada per una multa, in via Fascetti schiaffi e pugni, pubblicato a pag. 10 de Il Cittadino del 24 gennaio u.s., per attirare l’attenzione, in particolar modo del comune di Lodi, sul problema dei parcheggi che in via Fascetti/via Polenghi, dura da diversi anni. È logico che il Comune non può essere ritenuto totalmente responsabile della lite scoppiata qualche giorno fa in via Fascetti, però… se avesse gestito diversamente i parcheggi in quest’angolo di Lodi, sicuramente la discussione accesa che ha visto coinvolti alcuni residenti della zona, con tutta probabilità non sarebbe avvenuta. Ma dove sta il problema? Per comprendere meglio la situazione è necessario fare un passo indietro e più precisamente nel mese di Luglio 2012. Il comune di Lodi, sul proprio sito internet, ha pubblicato un comunicato stampa che annunciava la realizzazione di un nuovo parcheggio sull’area dell’ex terminal bus di via Fascetti, (queste sono le parole della nota comunale) “al fine di aumentare considerevolmente la dotazione di posti auto in un comparto molto importante, nelle immediate prossimità della stazione ferroviaria, e con una notevole concentrazione di servizi di pubblica utilità (Poste centrali, Centro di Formazione Professionale, Agenzia delle Entrate, Ufficio scolastico provinciale, sede provinciale della Cisl, Liceo artistico “Piazza” e prossimamente nuova sede territoriale dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente)”. Lo stesso comunicato sottolineava anche la capienza del nuovo parcheggio: 140 posti auto, che vanno ad aggiungersi agli oltre 400 già esistenti in zona, di cui poco più di 300 gratuiti e di lunga sosta, in via Griffini e Largo Marinai d’Italia.Residenti, ma soprattutto pendolari che ogni giorno percorrono in lungo e in largo le vie di questa zona di Lodi per trovare un piccolo posto dove lasciare l’auto (per prendere successivamente il treno, gli autobus oppure più semplicemente per lavorare in una delle realtà aziendali o di pubblica utilità sopra richiamate) , subito dopo l’asfaltatura dell’ex terminal bus, hanno preso letteralmente d’assalto l’area, dimostrando così l’atavica fame di posti auto “gratuiti”.Dopo poche settimane un cartello stradale ricordava a tutti gli sventurati automobilisti che a breve sarebbero state installate le colonnine per l’acquisto dei biglietti. Il parcheggio cioè diventava “a pagamento”. È stato un inaspettato pugno nello stomaco. L’area si è immediatamente svuotata e adesso è frequentata soltanto da chi, più sfortunato di altri, purtroppo non riesce a trovare altrove un posto auto gratuito. E il Comune sa benissimo che l’area è fortemente oggetto di desiderio da parte degli automobilisti, residenti e pendolari. Infatti in un altro comunicato stampa datato 27 novembre 2012, in occasione dell’approssimarsi delle festività natalizie, l’assessore competente ricordava che i posti auto del parcheggio di piazzale Forni sono 151 (e quindi non 140 come inizialmente previsto) e che questa disponibilità aggiuntiva consente di migliorare le condizioni di accesso ad un’area particolarmente importante, “punto di riferimento sia per centinaia di pendolari che utilizzano quotidianamente il servizio ferroviario sia per i numerosi utenti di enti e servizi di interesse generale che hanno sede in via Fascetti ed in particolare nel complesso dell’ex Linificio”.Ma visto che non siamo nel centro storico di Lodi, che i parcheggi non vengono utilizzati per divertimento o per fare shopping e tenuto conto della persistente recessione economica che tanto sta attanagliando le famiglie, c’era proprio bisogno di rendere a pagamento un parcheggio che viene utilizzato quasi esclusivamente solo per motivi di lavoro? In sostanza era proprio necessario far pagare gli automobilisti per parcheggiare l’auto sui predetti 151 posti?Se purtroppo la risposta è positiva, allora mettiamoci il cuore in pace. I giornalisti del quotidiano locale avranno altri fatti da descrivere. Sicuramente infatti scoppieranno altre liti, come quella ricordata da Il Cittadino del 24 gennaio 2013, tra pendolari, residenti o più in generale fruitori di uno dei servizi di pubblica utilità sopra richiamati, per parcheggiare gratuitamente la propria autovettura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA