Gentilissimo direttore, vorrei cogliere l’occasione datami dalla lettera della signora Priscilla Cortini per ritornare sul tema del futuro dell’accorpamento delle Province. Innanzi tutto per condividere il pensiero espresso dalla lettrice che, legittimamente, si preoccupa dei servizi che potrebbero venir a mancare dopo l’accorpamento.Va detto che nel dibattito che i politici lodigiani stanno alimentando in questi caldi giorni di agosto sul tema della futura provincia di Lodi emerge proprio la preoccupazione di non lasciare il territorio sguarnito di quei servizi che, faticosamente, sono stati acquisiti anche grazie all’azione svolta dai politici attuali e da quelli precedenti.Come emerse chiaramente all’indomani dell’assemblea dell’Associazione dei Comuni Lodigiani, tenuta il 24 luglio scorso, gli amministratori (sindaci e Consiglio provinciale) espressero subito 1a preoccupazione di “Che ne sarà dei servizi al cittadino?”, e da allora stiamo lavorando in tal senso. Senza dover difendere alcun “potere” proprio né alcuna “poltroncina”, ma solo per non mandar persa la preziosa eredità iniziata con l’esperienza del Consorzio del Lodigiano prima e proseguita dalla Provincia poi.Le legittime e fondate preoccupazione sono vissute da molti amministratori con preoccupazione ma, anche, con una visione che prova a proiettarsi nel futuro.Oltre al pericolo di perdere alcuni servizi già richiamati dalla signora vorrei aggiungere anche quello sanitario.Come si sa l’ASl, così come l’Azienda Ospedaliera o l’Ufficio di Piano sono organizzati su basi essenzialmente provinciali.Per cui ci dobbiamo aspettare di perdere anche l’ASL, l’Azienda Ospedaliera e l’Ufficio di Piano?Anche se l’Ufficio di Piano è forse quello meno conosciuto, riveste un’importanza fondamentale per il territorio, basti pensare che è l’organismo preposto alla programmazione dei servizi socio assistenziali del territorio. Che poi si traducono nei servizi sociali erogati dai comuni e diretti ai cittadini.L’Azienda Sanitaria Locale svolge anche la funzione di regolare le politiche che riguardano l’assistenza domiciliare, l’organizzazione delle farmacie, piuttosto che i medici di medicina generale o i pediatri sul territorio. E questo incide sicuramente sui servizi dati ai cittadini. Come si svilupperà in futuro questa programmazione?Queste sono alcune domande che quotidianamente ci stiamo rivolgendo proprio perchè agli amministratori locali sta a cuore innanzi tutto l’interesse dei propri concittadini. Ma si tenta anche di fare, timidamente, qualche proposta.Tornando al quesito su come salvaguardare i servizi per i cittadini, non penso che il permanere di tali servizi sul nostro territori possa derivare da una gentile concessione della Provincia che ci assorbirà.Personalmente ritengo sia più opportuno cercare di delineare un “modello” di Ente che possa dare risposta a queste, più che legittime, esigenze.Per questo mi sono permesso di avanzare una proposta per ripartire dai “comprensori” formati da territori omogenei, come il Lodigiano, per costruire la nuova provincia. Questi ambiti formati da una cinquantina di comuni dovrebbero rappresentare una suddivisione provinciale dove vengono garantiti tutti gli attuali servizi e dove gli amministratori locali possono incidere nelle scelte di questo nuove Ente che, è bene ricordare, sarà più grande, in termini di popolazione, di alcune regioni come il Molise, e ingloberà più di 250 comuni.Ecco perché penso sia opportuno prevedere che questi ambiti, che naturalmente non rappresentano nuovi costi in quanto formati da amministratori comunali, possano essere portatori delle esigenze dei propri territori, cercando di salvaguardare realtà e identità formatesi nel tempo.Forse alcune risposte potremmo averle subito dalla Regione Lombardia. Infatti, sarebbe molto importante conoscere le intenzioni della Regione in merito al mantenimento degli uffici regionali sul territorio. Già questa risposta ci consentirebbe di sapere se, oltre alle menzionate Azienda Sanitaria Locale, l’Azienda Ospedaliera e Ufficio di Piano, rimarrà sul territorio lodigiano anche la Sede Territoriale Regionale, l’ALER (Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale) e l‘ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).Avere queste risposte sarebbe già un primo passo avanti.Cordiali saluti.
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