Sono rimasto molto sorpreso apprendendo di una “bocciatura” del Comune di Lodi per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti. Soprattutto, sono rimasto amareggiato: non perché tema che il giudizio negativo di Legambiente possa penalizzare l’amministrazione comunale, piuttosto perché ciò mortifica ingiustamente l’impegno e la sensibilità ambientale della maggior parte dei cittadini lodigiani, che in questi anni hanno dimostrato grande attenzione a questo importante tema, prestando quotidianamente una concreta collaborazione agli sforzi promossi dall’amministrazione e da Astem per rendere sempre più efficiente il sistema di raccolta. D’altra parte, senza questa diffusa condivisione non sarebbe stato possibile raggiungere i lusinghieri risultati (perché, bocciatura o non bocciatura di Legambiente, tali sono) registrati dal 2006 ad oggi, passando da una quota di differenziata del 36 per cento ad una del 49 per cento, con una crescita costante che senz’altro continuerà anche in futuro e che non è escluso possa giungere a superare il 50 per cento già alla fine del 2011 (nei primi 10 mesi dell’anno il dato si è infatti attestato al 49,6 per cento, grazie anche all’introduzione del “porta a porta” integrale in centro storico, dove la differenziata supera il 70 per cento). Siamo arrivati sin qui seguendo un percorso graduale, segnato da tappe precise, con una serie di interventi che rispondono ad una programmazione precisa, in cui abbiamo tenuto conto tanto dell’obiettivo di migliorare ambiente e decoro urbano quanto di quello di non chiedere sacrifici economici alle famiglie ed alle imprese, nonostante il significativo potenziamento del servizio ed a dispetto del continuo aumento dei costi (che, come Cannavò presumo sappia, per legge devono essere interamente coperti dal gettito della tassa rifiuti). L’esito di questa programmazione è che la raccolta differenziata è aumentata di oltre un terzo e la Tarsu non è invece aumentata di un centesimo. Non che per tutto ciò ci aspettassimo un premio, perché amministrare non significa partecipare ad un concorso, ma scoprire da Legambiente che questi risultati sono una colpa è davvero stupefacente. In realtà, e con tutto il rispetto, non sentiamo davvero la necessità di essere promossi da Legambiente: il giudizio che conta, e a cui l’amministrazione guarda con attenzione ogni giorno, non una volta ogni 5 anni, è solo quello della città. Legambiente avrebbe potuto riconoscere l’impegno ed i buoni risultati della città anche in questo campo (oltre che su molte altre tematiche ambientali come energie rinnovabili, piste ciclabili, pianificazione urbanistica, che vedono Lodi distinguersi, in alcuni casi su livelli di eccellenza nazionali, segnalati, a proposito di “classifiche”, anche nel rapporto Eco Sistema Urbano), invece ha voluto fare una “pagella” che non tiene conto dei dati reali e di una situazione generale che non ci vede certo in retroguardia (in Italia tra i 45 capoluoghi di Provincia con popolazione sino ad 80.000 abitanti 28 hanno dati di raccolta differenziata peggiori dei nostri ed in Lombardia 5 su 12, peraltro nessuno con una spiccata e progressiva tendenza al miglioramento come noi). Tutto questo appare una valutazione un po’ superficiale, che comunque non farà certo desistere l’amministrazione comunale ed i lodigiani dalla volontà di lavorare giorno per giorno per rendere sempre migliore la nostra città. Nel frattempo, Legambiente può tranquillamente continuare a stilare graduatorie e distribuire promozioni e bocciature: buon lavoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA