Gent.mo direttore, pare che i prossimi passi del Banco Popolare non siano più solo quelli di aggregare Crema e Cremona nella Lodi ma addirittura di unificare tutto il Gruppo in un’unica Banca. Possiamo domandarci perché, a così breve distanza dall’Assemblea, vi sia una così importante presa di posizione che stravolge molte delle cose dette in precedenza. Cosa è cambiato?Certo, da un punto di vista strettamente economico-finanziario, ben venga la decisione: non paghiamo più figure e funzioni inutili! Ogni risparmio e eliminazione di sprechi è sempre positivo. Per essere coerente, devo anche dire che continuo a pensare che il localismo sia elemento molto importante, anche in Gruppo che opera a livello nazionale. Bene, questo localismo si può attuare anche senza orpelli di Consigli di amministrazione che già ora poco amministrano perché basterebbe che venissero valorizzate le managerialità locali, dando loro deleghe e possibilità decisionali, tramite entità da definirsi, rappresentative delle realtà economiche e sociali del territorio (non ho citato la politica..). Penso che gli attuali “nostri” Consiglieri a Verona non abbiano molto spazio per evitare che possa essere presa una eventuale delibera di accorpamento davanti ai dati che saranno sicuramente stati presentati dall’amministratore delegato, ed anche una presa di posizione negativa porterebbe a squilibri che il già delicato mercato borsistico non accetterebbe favorevolmente. Sicuramente invece molto possono fare affinchè siano cambiate e modificate le regole operative. Dr. Saviotti, anche se il mio pare non conta nulla ed è isolato, mi creda penso che debba prendere provvedimenti nei confronti anche dei tanti dirigenti, con tanti privilegi e benefit e scarse capacità e funzioni e non solo puntare su esuberi di impiegati.Veniamo alla Associazione Prima Banca 1864. C’è! E’ intervenuta e viene dato ampio spazio. Essendo io uno dei soci fondatori, ma essendomi anche subito dimesso esprimendo considerazioni critiche,osservo che, dopo interventi soft in altre rare occasioni, oggi l’Associazione è più critica. Certo, l’eliminazione del Consiglio della Popolare Lodi crea un vuoto dove non possono più “attingere” coloro che avevano solo questo interesse… Abbiamo finalmente sentito un intervento del Sindaco e del Presidente della provincia. In perfetto stile politico hanno parlato di salvaguardia dei posti di lavoro, quando sono alcuni anni che vi sono riduzioni e impoverimento della Sede di Via Polenghi senza che mai abbiano fatto nulla o siano intervenuti. Hanno detto, quindi, cose condivisibili in astratto ma nello stesso tempo non hanno detto nulla.Sono sempre stato critico nei confronti del Sig. Volpe, ma pare che le istanze che coerentemente ha portato avanti non siano poi così peregrine. Anche Banca d’Italia sta spingendo affinchè le Banche Popolari, soprattutto quelle quotate,semplifichino le linee decisionali, aumentino il numero delle deleghe e semplifichino le modalità di presentazione di liste alternative. Se anche la sua fosse una azione per diventare Amministratore del Banco o qualunque altra sia la sua motivazione, come qualcuno ha voluto scrivere, non vedo niente di scandaloso. Coloro che sono stati Consiglieri per tanti anni della Banca Polare di Lodi Banca Popolare Italiana pensino e riflettano su come e per quali meriti lo siano diventati e sugli errori che comunque hanno commesso, anche se questi errori non hanno portato ad implicazioni giudiziali. Però con Volpe sono in disaccordo su alcune altre cose. Tutto il passato va ricordato e non dimenticato, in modo che ci si debba più pentire e risentire, ma è anche vero che vanno fatti passi avanti. Lodo ed il Lodigiano devono valorizzare le persone che lo rappresentano e quindi non approvo, auspicando un sereno ripensamento, l’acredine nei confronti di Castellotti, che oggi, indipendentemente dal passato, va sostenuto per la funzione importante che svolge quale Vice Presidente del Banco Popolare e Presidente della Fondazione. Sono anche in disaccordo sulla presa di posizione, anche recente, negativa sulla famiglia Zucchetti. Io non conosco i F.lli Zucchetti, ma considero ingiusto l’accanimento nei loro confronti perché ritengo che quello che è stato fatto,a partire dal padre, per Lodi, per il territorio e per l’economia locale superi ogni altra considerazione e tanto dovrebbe bastare. A proposito: essere considerato “democristiano” è per me un complimento.Mi auguro che tanti vorranno intervenire, politici, forze economiche, associazioni e che si muovano con pragmatismo ma anche con decisione e coesione; deve essere intrapreso un dialogo ed un confronto, sollecitando e sostenendo i “nostri” rappresentanti (non abbiamo alternative)ma anche pretendere che diano atto delle loro posizioni,spiegando, nel limite della riservatezza data dalla carica, il piano industriale che intendono approvare.Distinti saluti.
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