Se Guerini dovesse lasciare il Broletto...

Caro direttore, in questi ultimi mesi ma soprattutto in queste ultime settimane è in corso, a mio giudizio anche in maniera eccessivamente frettolosa, un dibattito cittadino interessato fondamentalmente alle questioni di politica nazionale e ovviamente alle possibili ricadute di queste sulla politica locale. Il soggetto principale di questo dibattito, nonostante lo stesso abbia sempre e giustamente cercato di sottostimare il caso, è il Sindaco di lodi Lorenzo Guerini. Su di lui infatti i rumors cittadini hanno soffermato il loro, in parte pettegolesco interesse, dandolo per quasi certo partente verso destinazioni romane. E questi rumors hanno dato la stura ad una ridda di ipotesi anche le più disparate e spesso cervellotiche.Indubbiamente Lorenzo è un politico di grandi qualità (principalmente la prudenza,la moderazione ed una straordinaria capacità nell’amministrazione pubblica).Uomo di 1000 risorse ha saputo farsi largo con merito, prima nell’Anci Lombardia come Presidente, poi nell’Anci nazionale e nel PD, seguendo, in posizione preminente, tutte le politiche inerenti lo Stato sociale o, come si dice, il welfare. Guerini è quindi un politico che ha abbondantemente travalicato i confini della città, del territorio e della regione e si presenta, nel quadro politico nazionale del partito, forte non solo dei due mandati brillantemente gestiti come presidente della provincia ma anche, e forse meglio, delle due elezioni a Sindaco di Lodi, la prima conclusa e l’altra in itinere, come elemento di esperienza e di certo futuro politico in forte proiezione extraterritoriale. Quindi è normale che di Guerini si parli diffusamente e lo si collochi naturalmente in un futuro più o meno prossimo come rappresentante politico più titolato del territorio in incarichi ben superiori. Personalmente vedo per Lorenzo tre possibilità. Premetto che sono certo che, prima di tutto, Guerini abbia la ferma intenzione di mantenere il più a lungo possibile il patto stipulato con gli elettori alle elezioni amministrative 2010 e che ciò determinerà tutte le sue scelte. In ogni caso le tre possibilità che vedo nel futuro per Lorenzo potrebbero essere in ordine meramente cronologico le seguenti: una candidatura al Parlamento ove però questa non impattasse pesantemente col proseguimento della gestione della città; una forte probabilità, in caso anche di eventuali elezioni anticipate in regione, di una sua autorevole candidatura; infine un’importante e solleticante avventura europea.Quindi una panoplia molto ricca di possibilità che si è comunque creata per gran merito suo e anche per la capacità di amici e alleati di tenere unito e proficuamente produttivo l’impegno nella gestione della città.Naturalmente, caro Direttore, intendo chiarire che intervengo non come Presidente del Consiglio comunale, bensì come punto di riferimento della seconda lista, in ordine di importanza numerica, dell’attuale maggioranza che gestisce il comune di Lodi (quasi 11%).A tale proposito intendo ricordare e rivendicare il ruolo anche del nostro gruppo rispetto alle numerose iniziative di miglioramento della città. Il programma di questi due mandati era molto ricco: dal rifacimento dei Giardini, opera già completamente acquisita, alla realizzazione della piscina coperta e alla ristrutturazione del primo lotto dell’Istituto Fanciullezza, dal completamento - per quanto di competenza e per generosità anche non - delle opere di difesa spondale del fiume con il completamento dell’argine Lodi- Boffalora, la sistemazione di molte strade cittadine e dell’arredo pubblico nel centro storico.Contemporaneamente è importante segnalare l’intera costituzione del sistema di videosorveglianza, competenza del nostro assessore Umberto Pensa, che ha dato modo alle Forze dell’Ordine portare a compimento alcune rilevanti operazioni di Polizia. Segnalo che, nonostante l’intollerabile patto di stabilità, anche quest’anno metteremo a disposizione circa 3 milioni di euro per interventi su strade, marciapiedi e rete fognaria. E per ultimo ma non ultimo mi pare giusto ricordare la scelta di applicare l’IMU nella misura minima per la prima casa ed un atteggiamento “gentile” sulla stessa tassazione anche per gli immobili adibiti ad attività commerciale. Mi pare ovviamente un bel quadro, caro Direttore, di cui andiamo orgogliosi e di cui peraltro - grazie anche all’attività di informazione del tuo giornale, sempre molto preciso anche se, a volte, forse un po’ critico in alcune situazioni visibilmente non perfette ma in via di assoluta sistemazione - la cittadinanza ha sempre avuto puntuale informazione.Oggi viviamo anche il dramma della stupida e inutile eliminazione della Provincia che non porterà a nulla di positivo, anzi rischia di togliere servizi indispensabili e autorevolezza al territorio ma su questa partita anche tu stesso e Il Cittadino, assieme alle istituzioni, avete avuto un ruolo importante nell’indicazione delle problematiche e anche delle prospettive. E ciò a dimostrazione ulteriore dell’alto ruolo sociale della stampa locale.Veniamo un po’ ora a parlare di politica.E’ fatto evidente che alle prossime elezioni politiche il PD lodigiano esprimerà una candidatura in uno dei due rami del Parlamento.Chiunque sia il candidato potrà contare sul nostro sostegno che peraltro in questi anni, salvo per le elezioni comunali, il nostro gruppo ha sempre fornito con migliaia di voti dati a quel partito in tutte le occasioni extracittadine. Ciò naturalmente se saremo chiamati a condividere la scelta dei candidati.Credo che il PD di questo sia ben conscio e ciò peraltro mi autorizza, con molto rispetto e come politico esperto quasi politologo, ad esprimere alcune riflessioni perché buona parte evidentemente della politica territoriale gira attorno al PD. Non nascondo che guardo con una certa preoccupazione e anche comunque con molto interesse al dibattito interno di questo partito che pare avviato, ove la nuova auspicabile legge elettorale lo richiedesse, ad un impegno di scelta primaria da parte degli elettori. Si confronteranno probabilmente, l’attuale segretario Bersani e il sindaco fiorentino Matteo Renzi che, pur nello stesso quadro di riferimento propongono soluzioni diverse e per la gestione del partito e per la visione della futura politica italiana. Non scopro nessun altarino nell’affermare che è chiaro che il Sindaco di Lodi stia seguendo con interesse i messaggi di Matteo Renzi ma, nelle conversazioni quasi quotidiane che sviluppiamo, devo dire che il grado di rispetto e di attenzione anche alla figura di Pierluigi Bersani del Sindaco Guerini è comunque molto elevato. Va da sé che le primarie porteranno anche nel Lodigiano motivi di dibattito che mi auguro e spero rimangano contenuti in atteggiamenti non suicidi ma conformati alla massima moderazione. Chiunque nel PD intendesse indossare alle primarie l’elmetto chiodato prussiano sbaglierebbe molto e correrebbe il rischio, a torta finita, di allontanare da questo grande partito benpensanti e moderati categorie delle quali ci onoriamo di far parte.Spero quindi che presto il PD stabilisca le regole per il confronto primario e che soprattutto con chiarezza apra le porte per coinvolgere in questa prova il maggior numero di persone del centro sinistra e anche gli indecisi. Poi - proprio una nota quasi di colore - è giusto che ci poniamo un obiettivo politico di come sarà il quadro che si presenterà dopo il completamento dell’attuale mandato amministrativo ed allora, nei tempi dovuti naturalmente, ci saranno persone con legittime ambizioni per presentare credenziali in accompagnamento a ipotesi di candidature, consapevoli che questo comunque è fatto democratico perché la dialettica all’interno di una coalizione possa essere salvaguardata. Va da sé però che, abituati a governare negli ultimi 20 anni con Sindaci prudenti, moderati e capaci fortemente di fare squadra, il nostro gruppo guarderà pervicacemente a salvaguardare questo metodo di lavoro che peraltro visibilmente ha pagato in termini di consenso e ha reso grandi servigi alla città. E’ nostra ferma intenzione di non spegnere la forza propositiva della nostra lista civica e di mantenere l’esperienza e la sperimentata capacità di contribuire al miglioramento della città; ben consci, peraltro, che la nostra città è abituata ad amministratori aperti al dialogo ed all’ascolto ben lontani dal gestire il governo in modo irruente e spaccone. Naturalmente riteniamo molto prematuro esprimere opinioni su eventuali candidature. Lo si vedrà a tempo debito ma chiunque intenderà presentarla e godere del nostro sincero appoggio non potrà non tenere conto del nostro modo di ragionare come sopra esposto.Una considerazione finale per quanto mi concerne: in questi anni ho avuto l’onore di coordinare la vita e la gestione dell’assemblea consiliare e spero di averlo fatto e di continuare a farlo al meglio, aiutato anche da una ben munita conferenza dei capigruppo e da un Consiglio Comunale in cui il dibattito intelligente non è mai mancato. Mi preme rammentare di conseguenza la grande attività di carattere storico e sociale svolta da questi Consigli che ha di fatto riscritto in maniera precisa e documentata tutta la storia di Lodi, andando a ritroso dal 1970 fino alla rifondazione di Lodi con l’ultimo volume che verrà presentato intorno a febbraio 2013.Caro Direttore, mentre ti ringrazio fraternamente per lo spazio che vorrai dare a queste mie riflessioni, intendo rassicurare tutti coloro che in questi anni con me e con gli altri del nostro gruppo hanno fortemente collaborato alla gestione della città che la mia e la nostra esperienza rimarranno anche per il futuro al servizio della gente, pur se personalmente in questi ultimi anni ho dovuto affrontare, comunque in modo orgogliosamente vincente, una grave malattia che però non mi ha mai impedito, come è noto, di essere presente e propositivo e sono anche imbocciato in momenti difficili nella vita politica che mi hanno fatto trovare spiacevoli ed inopinate sorprese fonte di dolore ed amarezza ma che mi e ci hanno spronato a fare sempre meglio e i risultati delle ultime elezioni ne danno ampia prova, nonostante corvi e gufi preconizzassero sventure!E quindi, caro Ferruccio, ciò che è stato è stato, ma nel futuro ci guarderemo attorno con gli occhi di Argo memori però che la Storia ci tramanda un detto: “Perdonare è da re, dimenticare è da sciocchi.”. Naturalmente io non ho velleità regali e mi auguro sia chiaro a tutti che sarebbe sbagliato considerarmi uno sciocco!

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