Caro Direttore, dopo l’intervento del Presidente della Provincia, pubblicato sul «Cittadino» il giorno 3giugno 2011, ci sentiamo in dovere di intervenire su quanto espressamente scritto.
Partiamo con le domande:
Come mai il Presidente Foroni nonostante le ns. lettere e le ns. telefonate non ha mai voluto incontrarci e neppure parlare con noi direttamente?
Forse siamo cittadini di serie B?
Perché ad una testata giornalistica risponde in questi termini, quando nella giornata di giovedì 26 maggio, davanti a 50 testimoni, come in altri precedenti incontri, dal Vice Presidente ci è stato confermato che nel giro di breve saremmo stati autorizzati a riaprire?
Perché siamo stati fermati con rassicurazioni e promesse vane davanti ad una richiesta di poter manifestare davanti alla Provincia le ns. preoccupazioni?
Forse perché nella giornata in cui volevamo manifestare (27 maggio) in Provincia erano presenti il Dott. Gibelli ed altre potenti istituzioni e si è ritenuto più “comodo” tenerci lontani?
Perché alle ns. richieste di poter essere aiutati da Arpa e Provincia per portare in impianti locali i rifiuti prodotti dai ns. clienti nessuno ha saputo risponderci, con conseguente difficoltà di transitare il tutto fuori provincia?
Perché quando siamo stati colpiti da incendio, con il conseguente blocco dell’attività di selezione manuale dei rifiuti per sei mesi (con gravissime perdite di introiti) nessuno ci ha aiutati, se non altro nel nome “della sicurezza” ambientale di cui solo oggi tutti sembrano farsi paladini?
Perché altre aziende colpite invece da sversamenti importanti di percolato, non sono mai state chiuse? Perché?
Perché alla ns. richiesta che ci fosse assegnato un commissario esterno, nominato da Arpa e Provincia, che “vigilasse” in modo permanente sulle attività di Pantaeco in modo da consentire la riapertura del ns. Centro di Stoccaggio e Cernita Rifiuti non abbiamo neppure ricevuto risposta?
Perché aziende colpite da gravissime inchieste sono rimaste chiuse per pochissimo tempo (e comunque meno di noi), nonostante ci siano ancora processi in corso?
Perché la ns. discarica è stata sequestrata per delle indagini riguardanti la gestione degli scorsi anni, e successivamente dissequestrata mentre il Centro di Stoccaggio e Cernita Rifiuti no? Sono state attuate le procedure corrette allora, dagli organi competenti, oppure no?
Perché esperti ed addetti ai lavori ci dicono che il ns. Centro di Stoccaggio e Cernita Rifiuti non è soggetto ad Autorizzazione AIA, con la conseguente possibilità di dividere l’Autorizzazione e separarla dall’attività della Discarica, per poter riaprire?
Perché nessuno è ancora riuscito a spiegarci qual è il danno ambientale causato dalla Pantaeco? E’ bene ricordare che trattiamo rifiuti speciali non pericolosi!!!!!
Inoltre nessuno ha ancora sottolineato a sufficienza, se non altro per dovere di cronaca e chiarezza nei confronti dei cittadini, il fatto che le attività legate al SOLO Centro di Stoccaggio e Cernita Rifiuti di Pantaeco NON costituiscono in nessun modo un pericolo per la salute dei cittadini, in quanto assolutamente disgiunte e non correlate alla Discarica che è chiusa da anni! Lo vogliamo dire una volta per tutte?
Il Presidente cominci a rispondere a queste domande, visto che successivamente ne avremo molte altre da fare.
Caso Pantaeco, i lavoratori dell’azienda di trattamento rifiuti chiedono al presidente della Provincia Foroni di rispondere in maniera chiara alla loro richiesta di poter tornare a lavorare
© RIPRODUZIONE RISERVATA