Caro direttore, ho letto, con piacere ed al tempo stesso con disappunto, la tua decisione di chiedere l’intervento della Magistratura sul continuato ed inaccettabile disservizio di Poste Italiane.
Il piacere deriva dal constatare che esiste ancora qualcuno che segnala puntigliosamente i disservizi, sollecita ripetutamente i dirigenti affinché intervengano, poi si rivolge (inutilmente!) alle Istituzioni ed infine, indignato ma non rassegnato, chiede l’intervento della Magistratura.
Il disappunto deriva invece dal toccare con mano come ci sia una arrendevolezza strisciante su tutto ed addirittura i massimi livelli istituzionali neppure battano un colpo!!
Sarà, quella de «Il Cittadino», una battaglia contro i mulini a vento? Credo dipenderà anche da tutti noi, lettori del giornale e cittadini di questa provincia lodigiana, così amata e così bistrattata. Siamo Provincia senza avere pari dignità istituzionale delle altre Provincie: qui da noi, tutti i direttori dell’Inps, dell’Inail, della Direzione Provinciale del Lavoro, dell’Ufficio Scolastico Provinciale sono a scavalco con altre provincie e scendono a Lodi due giorni la settimana, con le naturali conseguenze in termini di immediatezza di conoscenze e decisioni.
Da parte mia, confermo le lamentele che i nostri iscritti ci rappresentano per la consegna del giornale con l’inserto Cisl, ritardata o ineffettuata. Personalmente, pago l’abbonamento annuale ad un quotidiano e almeno venti volte l’anno sono costretto all’acquisto in edicola, a causa della mancata consegna.
Insomma, il problema è grosso e compete ai dirigenti di Poste Italiane risolverlo. Sicuramente, le loro scelte di politica organizzativa e di gestione del personale necessitano di profonda revisione.
Un caro saluto.
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