Sono atea ma devo riconoscere alla Chiesa di svolgere una funzione che dovrebbe invece competere allo Stato

Egregio direttore, abito a San Donato Milanese. Ho acquistato il vostro giornale questa mattina (lunedì 9 settembre, ndr) esclusivamente per la curiosità di leggere notizie più approfondite circa il fattaccio avvenuto a Lodi.Soffermandosi sulle altre pagine, ho scoperto così dell’inaugurazione di una casa famiglia avvenuta a Lodi e finanziata dalla diocesi.Svolgendo la professione di assistente sociale in una grande città dell’hinterland milanese (che non è San Donato) ho modo di toccare con mano ogni giorno quanto siano carenti strutture come queste, in particolare a mancare sono le realtà in grado di accogliere donne con figli (ragazze madri, donne con bambini rimaste senza un’abitazione, mogli selvaggiamente picchiate dai mariti, donne che sono costrette ad andare ad abitare da sole, ecc.). I giudici ben volentieri risolverebbero situazioni famigiliari aberranti se solo si potesse contare su un maggior numero di queste realtà, che purtroppo non esistono.Sono atea e non metto piede in un edificio di culto da anni, però devo riconoscere alla chiesa il fatto di svolgere una funzione che dovrebbe competere allo Stato.

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