Volevo congratularmi con Trenord nella scelta molto oculata del personale di viaggio. Ovviamente sono ironico. Ieri ho vissuto in prima persona l’ennesimo caso di abuso di potere portato dalla “divisa”. Salgo a Lodi tutte le mattine alle 7.08 sul treno 20408 che parte da Piacenza e arriva a Milano Greco Pirelli. E come tutte le mattine il treno era pieno di gente, con alcune persone che stavano in piedi. Avvistati due posti liberi (occupati solo da alcuni documenti del bigliettaio) mi son seduto su uno di questi. Non l’avessi mai fatto. Il bigliettaio in questione, tale Francesco Serio (vorrei che il nome andasse totalmente per iscritto) mi ha imposto di alzarmi. Mi sono prontamente rifiutato, giustificando il fatto che c’erano delle persone in piedi, le carrozze erano tutte occupate e che lui occupava due posti (per di più non si è mai seduto durante il tragitto). Sono stato definito «arrogante» e in quanto tale mi meritavo la multa. Ovviamente non sapeva che tipo di multa darmi poiché possedevo regolarmente l’abbonamento (come faccio ormai, forse stupidamente, da 8 anni). Così è sparito ed è tornato 10 minuti con il «libretto delle sanzioni» per darmi una multa, una stupidissima multa di 7,66 euro. Sulla multa appare la motivazione: «Non rispettava le disposizioni del personale di liberare il posto». Uao, questa mi è nuova, non solo viaggio costantemente su treni sporchi, in ritardo, troppo caldi o troppo freddi, ma ora scopro che il costo del carissimo abbonamento non mi permette neanche di sedermi se trovo un posto libero. Quindi se il Capotreno mi dice che devo andare in bagno io ci devo andare, altrimenti rischio di incorrere nella sanzione del «non rispettare le disposizioni del personale». Siccome ero abbastanza arrabbiato ho proseguito la discussione chiedendo di chiamare la PolFer (Polizia Ferroviaria). Diritto negato, non è stato avvisato nessuno. La discussione si è conclusa con queste parole dell’educatissimo bigliettaio: «Sei solo un ragazzino scemo (ho 27 anni, non sono di certo vecchio ma neanche un ragazzino) e idiota. Io mi alzo alle 5 (l’ha scelto lui il lavoro, nessuno glielo ha imposto) e ti è anche andata bene che se non avessi avuto la divisa ti avrei preso a schiaffi». I miei complimenti. Che aplomb! Ovviamente sono andato al PolFer per una querela e ho compilato il modulo di reclamo (sia per la maleducazione del bigliettaio sia per la multa) sul sito Trenord, dove dubito fortemente di ricevere una risposta.Questo abuso di potere deve realmente finire, è una vergogna. Sono stato additato come maleducato perché mi sedevo in un posto che, in teoria, dovrebbe essere mio di diritto. Trenord e questo tipo di persone che ci lavorano non si sentono maleducati quando noi pendolari arriviamo costantemente tardi sul lavoro? La mia non è una polemica sulla multa in sè (che ovviamente non pagherò), ma proprio sul modo di proporsi dei dipendenti Trenitalia e Trenord: gli insulti gratuiti che ho ricevuto sono qualcosa di vergognoso.Cordialmente
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